Sanremo, Conti rivela: “Gli esclusi? Chiamati uno a uno, ma loro…”
Prosegue il countdown per il prossimo Sanremo. Si avvicina il settantacinquesimo Festival e con esso il ritorno all’Ariston di Carlo Conti dieci anni dopo la sua prima volta. Proprio in vista dell’appuntamento il noto presentatore è stato ospite di Mara Venier a Domenica In, raccontando diversi retroscena e gli ultimi preparativi.
Dalle polemiche agli obiettivi
Il direttore artistico del Festival di Sanremo ha parlato delle recenti polemiche e della scia dei predecessori da seguire: «Sono sereno, tranquillo. Spero di aver scelto delle belle canzoni. Ho cercato di fare prima e anche in questa ho continuato il lavoro magistrale di Baglioni e bellissimo lavoro di Amadeus nelle sue 5 edizioni». Poi, Carlo Conti si è soffermato sugli obiettivi del suo Festival: «Ho avuto la fortuna di avere nel Sanremo Giovani delle proposte che poi sono diventate realtà come Ermal Meta, Irama, Mahmood. L’importante è portare delle belle canzoni. Questo Festival è dedicato all’amicizia e io lo voglio condividere con loro e fare questo Festival insieme».
I no e le reazioni
Tra i temi toccati anche quello, delicato, dei tanti rifiuti che il direttore artistico è tenuto a dare a ogni Sanremo. Ne ha parlato per prima Maria Venier: «Penso che la parte più difficile sia dire di no anche a grande artisti. La scelta delle canzoni e dire di no. Io so che in maniera corretta, prima del collegamento con il tg dove annunciavi chi avrebbe preso parte al Festival, tu hai mandato un messaggio a tutti gli artisti che non hai potuto inserire in questo Festival per avvisarli, in modo che non stessero davanti alla tv». Quindi, puntuale, è arrivata la conferma di Carlo Conti: «È difficilissimo perché molti sono amici che ho ospitato molte volte nei miei programmi. Per rispetto loro e della loro carriera, mi sono sentito di avvisarli, con la speranza che dopo l’immediato “Vaffa…” che mi sono preso, possano apprezzare nel tempo questo mio gesto. Non me l’hanno detto in maniera diretta, ma interiormente sicuramente l’hanno pensato».