Sanremo 2025 – Il racconto della serata finale: trionfa Olly
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La quinta serata sanremese è la più importante: ascolteremo tutte le canzoni in gara per la terza volta e conosceremo il vincitore della settantacinquesima edizione del Festival.
Chi scriverà il proprio nome nell’albo d’oro dopo quello di Angelina Mango?
La favorita Giorgia, il sorprendente Lucio Corsi, i poeti Brunori e Cristicchi o i seguitissimi Olly, Fedez e Achille Lauro?
Il regolamento della finale
Voteranno tutte e tre le giurie. Il peso percentuale sarà così suddiviso: Televoto 34%, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web 33%; Giuria delle Radio 33%.
Il risultato sarà sommato al risultato della prima serata e al risultato congiunto della seconda e della terza serata, determinando una media percentuale delle votazioni e quindi una nuova classifica. Verranno quindi comunicati i primi cinque artisti in classifica (ancora in ordine casuale), che si giocheranno la finale. Il resto della graduatoria sarà letto in ordine di piazzamento.
Si parte con Gabry Ponte
Il sabato di Sanremo comincia con Gabry Ponte e la sua travolgente Tutta l’Italia, colonna sonora del Festival.
Sui social propongono di portarla all’Eurovision Song Contest: non sarebbe una cattiva idea.
Gli ultimi co-conduttori sono Alessandro Cattelan, che prima o poi potrebbe liberarsi del prefisso “co”, e Alessia Marcuzzi, che inizia la sua performance ricercando il contatto fisico.
Scatta la finale.
Francesca Michielin – Fango in paradiso
Ha l’onore e l’onere di inaugurare la serata finale e deve farlo con una caviglia dolorante: prova superata.
Nella seconda serata si era commossa; stasera ringrazia la mamma presente all’Ariston. Ci piaci Francesca.
Willie Peyote – Grazie ma no grazie
Una vittoria di Willye Peyote avrebbe del clamoroso ma il cantautore torinese e torinista ha una canzone bella, orecchiabile e con un testo intelligente. Nella nostra top five.
Marcella Bella – Pelle Diamante
Alla nona partecipazione al Festival, l’artista siciliana ha grinta da vendere e una presenza scenica invidiabile ma Pelle diamante sta a Montagne verdi come una corsa dilettantistica alla Milano-Sanremo.
Bresh – La tana del Granchio
Genovese e genoano, Bresh gioca in casa, canta bene e ci ricorda un pochino De Andrè padre. Con il figlio ha duettato (tra mille problemi tecnici) ieri.
Modà – Non ti dimentico
A noi Kekko piace tanto sul piano artistico, tantissimo su quello umano. Purtroppo, però, questa volta la canzone dei Modà non ha le carte in regola per brillare.
Rose Villain – Fuorilegge
Sarà ricordata soprattutto per la fisicità statuaria, gli apprezzamenti del pubblico e la mossa dell’artiglio, che ha insegnato anche a Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. La canzone? Ricorda tanto Click Boom!
Tony Effe – Damme ‘na mano
Ci aspettavamo un bad boy da paura. Abbiamo trovato un tenerone che toglie e rimette i tatuaggi e con la fissa per le collane.
Tanto rumore per nulla.
Clara – Febbre
Alla seconda presenza al Festival, stasera ci convince più di martedì e di giovedì ma rimane la sensazione di un’esibizione da quindicesima posizione o giù di lì. Difficile ripetere la top ten (nono posto) strappata insieme a Il Volo nella serata delle cover.
Serena Brancale – Anema e core
Già presente tra le Nuove Proposte nel 2015 con Galleggiare ed esplosa a inizio 2024 con Baccalà, Serena Brancale questa volta non graffia. Meglio ieri in coppia con Alessandra Amoroso. Curiosa la direzione d’orchestra della sorella.
Brunori Sas – L’albero delle noci
Insieme a Simone Cristicchi e Lucio Corsi compone il terzetto dei poeti del Festival.
La sua dedica alla figlia è una canzone stupenda con un testo che si potrebbe tranquillamente studiare a scuola.
Arriva Alberto Angela. I suoi pezzi sanremesi preferiti sono Vita spericolata (Vasco Rossi) e Terra promessa (Eros Ramazzotti).
Francesco Gabbani – Viva la vita
Con Carlo Conti ha già vinto il Festival sia tra i Giovani che tra i Big. Nella terza serata è finita in top five ma Viva la vita non vale il tris di successi sanremesi.
Noemi – Se t’innamori muori
Terzo ascolto, terzo commento identico: lei è brava, la canzone ci lascia indifferenti.
Rocco Hunt – Mille volte ancora
Vincitore tra le Nuove Proposte nel 2014 con Nu juorno buono, l’artista salernitano canta un po’ in italiano e un po’ in dialetto un brano autobiografico: non ci dispiace ma il podio non sembra alla portata.
Facciamo un salto in Piazza Colombo, dove canta Tedua.
The Kolors – Tu con chi fai l’amore
Dobbiamo riconoscere che i The Kolors (stasera con Fru dei The Jackal in versione ballerino) ci tengono svegli e sanno confezionare tormentoni come pochi. Potrebbero anche sponsorizzare un’agenzia viaggi: da Ibiza a Mykonos passando per Portorico.
Olly – Balorda nostalgia
L’artista con il fisco da rugbista (è arrivato a un passo dalla nazionale azzurra) nella terza serata si è piazzato tra i primi cinque.
Potrebbe ripetersi stasera perché la sua Balorda nostalgia ti conquista piano piano e su Spotify sta volando.
Antonello Venditti riceve il premio alla carriera e ci regala Ricordati di me e Amici Mai: grandissimo, nonostante la febbre.
Achille Lauro – Incoscienti giovani
Questa potrebbe davvero essere la volta buona per il bel Lauro: il pezzo è forte e lui tiene la scena come pochi.
Dal quarto posto in giù sarebbe delusione.
Coma _Cose – Cuoricini
Stanno già impazzando i balletti a tema Cuoricini e in effetti il brano è simpatico e orecchiabile. Preparatevi ad ascoltarlo dovunque.
Giorgia – La cura per me
Trenta anni fa ha vinto il Festival con Come saprei. Ieri ha conquistato la serata delle Cover in coppia con Annalisa. Tris in arrivo?
Lo sapremo tra poco.
Tocca alla Costa Toscana, che ospita i Planet Funk, che ci propongono un medley dei loro più grandi successi.
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola
Se non dovesse bissare il successo di Ti regalerò una rosa, non sarebbe un problema. Simone Cristicchi ha già vinto perché ha trattato con sensibilità e delicatezza un tema doloroso che riguarda tante persone. Poeta.
Carlo Conti ospita Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina (in prestito dalla Roma) che condivide un momento di riflessione sulla sua recente esperienza personale. All’inizio di dicembre l’atleta è stato colpito da arresto cardiaco durante la gara contro l’Inter all’Artemio Franchi.
Elodie – Dimenticarsi alle 7
L’artista romana ha classe da vendere e canta benissimo. Il punto debole, e a Sanremo non è un dettaglio, è la canzone.
Dimenticarsi il podio.
Lucio Corsi – Volevo essere un duro
Torna al look della prima serata (colorando però le alette di rosso), ci fa scoprire la sua passione per Toy Story, con la scritta Andy che indirettamente è un omaggio a Fabrizio Frizzi, e regala al pubblico dell’Ariston un’altra splendida interpretazione fiabesca.
Se dipendesse da noi, il vincitore della settantacinquesima edizione del Festival sarebbe Lucio Corsi.
Irama – Lentamente
Il suo look è strepitoso, la sua canzone ci sta prendendo, lentamente ma ci sta prendendo.
Top ten probabile, podio difficile.
Toca a Vanessa Scalera, che ci ricorda che presto riprenderanno gli appuntamenti con Imma Tataranni.
Fedez – Battito
Difficilmente migliorerà il secondo posto ottenuto nel 2021 insieme a Francesca Michielin con Chiamami per nome, ma certamente lascerà l’Ariston con la soddisfazione di aver proposto una canzone bella e sentita.
Shablo, Guè. Joshua. Tormento – La mia parola
Un pezzo hip hop che funziona molto bene e con un ritornello accattivante: magari in classifica non svetterà ma nelle prossime settimane la ascolteremo tante volte.
Johan Thiele – Eco
Al debutto a Sanremo, la cantautrice di Desenzano del Garda presenta un brano originale che a tratti ci riporta agli Anni Sessanta. Brava e coraggiosa, una specie di Lucio Corsi al femminile.
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore
Il veterano della competizione è un professionista eccezionale che canta in modo magnifico. Il pezzo ha firme importanti ma non spacca.
Classe da vendere
Gaia – Chiamo io chiami tu
Contende a The Kolors e Coma_Cose il titolo di tormentone del Festival: tra i tre, lo metteremmo in terza posizione.
Rkomi – Il ritmo delle cose
Un altro artista dalla presenza scenica importante che porta una canzone così così. Difficile trovi posto tra i primi 10.
Sarah Toscano – Amarcord
La più giovane del gruppo in questi giorni ha fatto tanta esperienza; le tornerà utile in futuro, quando tornerà per puntare al podio.
Ore 01:17
Classifica finale
29 – Marcella Bella – Pelle diamante
28 – Rkomi – Il ritmo delle cose
27 – Clara – Febbre
26 – Gaia – Chamo io chiami tu
25 – Tony Effe – Damme ‘na mano
24 – Serena Brancale – Anema e core
23 – Massimo Ranieri – Tra le mani un cuor
22 – Modà – Non ti dimentico
21 – Francesca Michielin – Fango in paradiso
20 – Johan Thiele – Eco
19 – Rose Villain – Fuorilegge
18 – Shablo, Guè. Joshua. Tormento – La mia parola
17 – Sarah Toscano – Amarcord
16 – Willie Peyote – Grazie ma no grazie
15 – Rocco Hunt – Mille volte ancora
14 – The Kolors – Tu con chi fai l’amore
13 – Noemi – Se t’innamori muori
12 – Elodie – Dimenticarsi alle 7
11 – Bresh – La tana del granchio
10 – Coma_Cose – Cuoricini
9 – Irama – Lentamente
8 – Francesco Gabbani – Viva la vita
7 – Achille Lauro – Incoscienti giovani (e l’Ariston fischia)
6 – Giorgia – La cura per me (e l’Ariston insorge)
La finale a cinque è tra Fedez, Simone Cristicchi, Brunori Sas, Lucio Corsi e Olly.
Torna sul palco Mahmood che canta Sottomarini.
Bianca Balti consegna il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo a Brunori sas (L’albero delle noci) e il Premio Giancarlo Bigazzi per il miglior componimento musicale a Simone Cristicchi (Quando sarai piccola).
Il Premi della Critica Mia Martini va a Simone Cristicchi (Quando sarai piccola), il Premio Sala Stampa Lucio Dalla lo conquista Lucio Corsi (Volevo essere un duro).
Il Premio Tim va a Giorgia (La cura per me).
La top five della settantacinquesima edizione del Festival
Quinta posizione – Simone Cristicchi – Quando sarai piccola
Quarta posizione – Fedez – Battito
Terza posizione – Brunori Sas – L’albero delle noci
Seconda posizione – Lucio Corsi – Volevo essere un duro
Prima posizione – Olly – Balorda nostalgia