Sanremo 2025 – Il racconto della prima serata
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Dal ricordo di Ezio Bosso a quello di Fabrizio Frizzi, dal messaggio di Papa Francesco all’esibizione di Noa e Mira Awad, dalla coppia Jovanotti-Tamberi al trio Conti-Scotti-Clerici (in ordine di apparizione).
Anche senza le 29 canzoni in gara, la prima serata del Festival sarebbe stata indimenticabile.
Vediamo un po’ cosa è successo.
Le immagini e le parole di Ezio Bosso, compositore e pianista scomparso nel maggio del 2020, aprono la 75esima edizione della kermesse sanremese. Le note di Following a bird, che il maestro portò nella città dei fiori nel 2016 (con Carlo Conti presentatore) accompagnano l’illuminazione del palco del Teatro Ariston.
Alla quarta conduzione sanremese, Carlo Conti scende una delle scalinate più famose d’Italia e saluta il pubblico con una battuta: “I conti tornano e sono tornato a Sanremo!”
Comincia la gara.
Gaia – Chiamo io chiami tu
L’artista emiliano-brasiliana ci propone una canzone dal sapore estivo, come nel suo stile. Ritornello perfetto per i social: si attendono reel e balletti.
Francesco Gabbani – Viva la vita
Già vincitore in passato sia tra i Giovani che tra i Big (sempre con Carlo Conti alla conduzione), l’artista toscano inneggia alla vita ma non convince come altre volte: Occidentali’s Karma aveva qualcosa in più, orango compreso.
Il primo co-conduttore del Festival 2025? Gerry Scotti, che debutta su Rai Uno e presenta il terzo cantante.
Rkomi – Il ritmo delle cose
Il rapper lombardo sorprende con un brano elettronico dal testo interessante e con una giacca bianca senza camicia sotto.
Noemi – Se t’innamori muori
All’ottava partecipazione, canta in modo impeccabile, come da talento. Il brano? Forse un po’ troppo classico.
Dopo Scotti è la volta di Antonella Clerici, che il Festival lo ha condotto anche da sola nel 2010 (vinse Valerio Scanu).
Insieme i tre presentatori di serata ricordano Fabrizio Frizzi, che Conti avrebbe certamente chiamato per comporre un quartetto di amici.
Si torna alla gara.
Irama – Lentamente
All’Ariston per la quinta volta, Irama si presenta con un look originale – diremmo napoleonico – e presenta una canzone non troppo semplice da decifrare, almeno per noi.
Coma_Cose – Cuoricini
Una botta di allegria grazie a una canzone orecchiabile, furbetta e leggera, leggerissima direbbe il duo Colapesce Dimartino.
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola
Emozione pura. Questa volta Simone Cristicchi non ci regala una rosa ma un’altra poesia in note che tratta un tema delicato e interpreta con rara sensibilità. Standing ovation all’Ariston e anche da parte nostra.
Marcella Bella – Pelle diamante
Non ripeterà il successo di pubblico di Montagne Verdi, che nel 1972 arrivò settima nella gara e prima al botteghino, ma ha una grinta invidiabile: evergreen (per rimanere in tema).
Achille Lauro – Incoscienti giovani
Una ballad introspettiva che Achille Lauro canta con voce roca e aria “incosciente”: può arrivare in alto.
La musica può unire i popoli?
Noa (israeliana) e Mira Awad (palestinese) duettano sulle note di Imagine di John Lennon in una versione particolare, in arabo, ebraico, inglese e italiano.
Prima della loro esibizione, però, un’emozionante messaggio di Papa Francesco, un messaggio dedicato ai bambini che soffrono nel mondo e che ci ricorda che la guerra è sempre una sconfitta e che la musica può essere la via per l’armonia e la pace.
Tornare alla gara non è facile, ma si va avanti.
Giorgia – La cura per me
A 30 anni dalla vittoria con Come saprei, l’artista romana torna all’Ariston per la sesta volta e colleziona l’ennesima standing ovation di una carriera all’altezza della sua meravigliosa voce. Tra le favorite, anche se ci piace più l’interprete della canzone.
Willie Peyote – Grazie ma no grazie
Fedele al proprio stile, l’artista torinese, che nel 2021 ha vinto il Premio della Critica Mia Martini per il brano Mai dire mai (la locura), passa in rassegna tutta una serie di luoghi comuni e non risparmia frecciatine alla politica: ci piace.
Rose Villain – fuorilegge
Rose, in rosso, incanta l’Ariston e canta un brano ballabile e intenso che potrebbe ripetere il successo di Click Boom!
Il primo super ospite
Il primo super ospite della 75esima edizione del Festival di Sanremo è un’esplosione di energia.
Jovanotti, che in origine doveva essere Joe Vanotti, ci regala un medley delle sue canzoni più belle e famose, chiacchiera con Carlo Conti e introduce uno degli sportivi più amati e vincenti d’Italia e del mondo.
Dopo aver letto insieme a Jovanotti le parole del filosofo Franco Bolelli, il saltatore in alto Gianmarco Tamberi, per tutti Gimbo, annuncia che continuerà a gareggiare fino alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028.
Ricordato Sammy Basso, Jovanotti, che forse si è vestito in oro per omaggiare Tamberi, presenta il nuovo singolo Un mondo a parte insieme a Dardust.
Riparte la competizione.
Olly – Balorda nostalgia
L’ex rugbista (spiegato il fisico) genovese è tra i favoriti per il successo finale perché presenta una ballad coraggiosa che mette in risalto le sue qualità vocali.
Elodie – Dimenticarsi alle 7
Presenza scenica e voce sono da podio, il pezzo un po’ meno perché sa di già ascoltato.
Shablo, Guè. Joshua. Tormento – La mia parola
Un pezzo hip hop che funziona molto bene e con un ritornello accattivante
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore
Il pezzo è firmato da Tiziano Ferro e Neck, l’interpretazione è degna del miglior Massimo Ranieri (ed è tanta roba): outsider di lusso?
Piazza Colombo
Carlo Conti raggiunge il Suzuki Stage allestito in Piazza Colombo per presentare Raf, che propone uno dei suoi più grandi successi: Self Control.
Tony Effe – Damme ‘na mano
L’artista più chiacchierato del Festival si presenta in guanti rossi da killer e rende omaggio a Califano in romanesco: spiazzante è dire poco.
Serena Brancale – Anema e core
Reggaeton da ballare: lei è bravissima ma il pezzo ha un titolo inflazionato e non ci convince del tutto.
Brunori Sas – L’albero delle noci
Una dedica alla figlia che ci conquista per poesia e interpretazione alla De Gregori: da primi tre posti.
Modà – Non ti dimentico
Nonostante la caduta dalle scale, Kekko c’è. E c’è anche una canzone in perfetto stile Modà: viva la coerenza.
Clara – Febbre
Alla seconda presenza al Festival, si conferma elegante e sinuosa. La canzone? Non ci esalta.
Lucio Corsi – Volevo essere un duro
Suona piano e chitarra, ha un look simpatico e stravagante, canta una bella canzone con un testo ancor più bello: tra i nostri preferiti.
Fedez – Battito
Per la sua seconda partecipazione al Festival (nella prima in coppia con Francesca Michielin arrivò secondo con Chiamami per nome), l’artista milanese porta un pezzo rap che colpisce.
Bresh – La tana del granchio
L’anno scorso si era esibito sulla nave e nella serata dei duetti; quest’anno si mette in gioco con un brano in linea con il suo stile e con un ritornello molto orecchiabile.
Sarh Toscano – Amarcord
Titolo particolare per la più giovane in gara: la diciannovenne è brava ma difficilmente ripeterà quanto riuscito ad Angelina Mango, che l’anno scorso passò dalla vittoria ad Amici a quella a Sanremo.
Johan Thiele – Eco
Al debutto a Sanremo, la cantautrice di Desenzano del Garda presenta un brano originale che ci ha fatto pensare agli Anni Sessanta.
Rocco Hunt – Mille volte ancora
Vincitore tra le Nuove Proposte nel 2014 con Nu juorno buono, l’artista salernitano presenta un brano autobiografico cantato un po’ in italiano e un po’ in dialetto: bello!
Francesca Michielin – Fango in paradiso
Alla seconda presenza al Festival, la prima con la caviglia in disordine, si esibisce con l’abituale classe in un pezzo carino ma non troppo originale.
The Kolors – Tu con chi fai l’amore
Dulcis anzi tormentone in fundo: abbiamo la sensazione che The Kolors ci faranno compagnia, tanta compagnia, a lungo.
I primi cinque
Ore 01:15
Vengono annunciati (senza indicare l’ordine di classifica) i nomi dei cantanti che occupano le prime cinque posizioni della graduatoria stabilita in base ai voti della Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.
Brunori Sas
Giorgia
Lucio Corsi
Simone Cristicchi
Achille Lauro