MasterChef

Andy Luotto boccia Masterchef: “Palesemente tutto finto”

L’attore e cuoco stronca il famoso cooking show: “Invece di insegnarci i tempi di cottura, la stagionalità, la tecnica antica, la tradizione, cercano solo di fare spettacolo"
Giorgio Locatelli, Antonino Canavacciuolo e Bruno Barbieri, Masterchef 14 (Photo by Stefania D'Alessandro/Getty Images)
Giorgio Locatelli, Antonino Canavacciuolo e Bruno Barbieri, Masterchef 14 (Photo by Stefania D'Alessandro/Getty Images)

Lanciato da Renzo Arbore nel programma “Quelli della notte”, Andy Luotto ha poi guadagnato grande popolarità approdando nel mondo del cinema. Tra le sue passioni c’è anche la cucina che, però, non combacia esattamente con i tanti cooking show in circolazione: “Gli chef in tv fanno più i personaggi televisivi che i cuochi – dichiara in un’intervista a MowMag . Inoltre, la maggior parte delle strumentazioni necessarie per cucinare negli studi televisivi non c’è. Ti danno due fornelli e devi arrangiarti, rispettando i tempi che decidono loro. Così non va bene. Potrebbe andare molto meglio. Anche io, lo ammetto, ho peccato su questa cosa, ma sto cercando di migliorare. Ora inizierò una produzione su Rai 2 e ho detto chiaramente: ‘se mi date il tempo, faccio le cose come vanno fatte; se no, non si può fare’. Altrimenti farei un torto ai telespettatori”.

Luotto critica Masterchef Italia

Luotto, poi, boccia Masterchef Italia: “Secondo me, è palesemente tutto finto. Basta pensarci un attimo. La gente si diverte, certo, ma sono cose che alla fine non portano a nulla. Il pubblico guarda questi programmi per intrattenimento, poi ormai tutto è diventato una gara: le canzoni sono una gara, le fotografie sono una gara, i balli sono una gara, e il cibo diventa una gara. Ma è davvero così che deve essere? Non ne sono convinto”. Il punto è semplice per Luotto: “Invece di insegnarci i tempi di cottura, la stagionalità, la tecnica antica, la tradizione, cercano solo di fare spettacolo. Gli italiani dovrebbero concentrarsi sulla tradizione. Ce n’è talmente tanta! Poi, dovrebbero applicare quella tradizione alle nuove tecnologie straordinarie che abbiamo a disposizione. La tecnologia ha fatto dei passi da gigante, ed è giusto utilizzarla, ma senza dimenticare la base che è la tradizione”.

Luotto e la stoccata agli chef

Non manca poi la frecciatina ai famosi chef: “Vale la pena spendere 300, 150, 200 euro da Cracco? Dove sono questi 200 euro? Io guardo il piatto e dico: ma dove sono? Quando pago, voglio capire dove vanno a finire questi soldi. La maggior parte dei ristoranti stellati… Insomma, non vedo dove siano quei 200 euro. La gente va da Cracco per dire sono stato da Cracco. Ok, ma il gioco vale la candela? Oggi, quale famiglia può andare a mangiare fuori, spendendo 200 euro a testa, mi chiedo: è davvero così buono da giustificare il prezzo? Ci torneresti domani?”.