Spettacolo

Eurovision, Tommy Cash: “Amo l’Italia. Non volevo offendere nessuno…”

Dopo le polemiche per il testo di 'Espresso Macchiato', Tommy Cash si è rivolto agli italiani spiegando di non voler essere offensivo verso nessuno
Tommy Cash
Tommy Cash

Espresso Macchiato‘ è una delle canzoni più discusse degli ultimi mesi. Mentre in Italia diventava virale per la sua musicalità e per il richiamo alla nostra lingua, dall’altra c’era chi la criticava duramente perché nelle parole del cantante Tommy Cash, noto in Estonia per i suoi testi provocatori, era presenta un’ironia tutt’altro che sottile nei confronti del problema della mafia presente nel nostro Paese. Un testo che, approvato dall’Eurovision, prenderà parte alla grande competizione musicale che unirà culture e musicalità di tutto il Vecchio Continente, diventato osso duro da sfidare anche per ‘il nostro’ Lucio Corsi che in rappresentanza dell’Italia dovrà tentare di conquistare il titolo di campione e arrivare sopra il rivale estone con la sua canzone ‘Volevo Essere Un Duro’. Nel frattempo, però, in un’intervista rilasciata ai taccuini della Gazzetta di Modena Tommy Cash ha confessato di amare l’Italia e la sua lingua, spiegando di non aver voluto offendere nessuno con il tuo testo tanto discusso.

Tommy Cash spiega il successo di ‘Espresso Macchiato’

«Ci sono tantissime canzoni italiane che amo. In particolare, mentre stavamo creando Espresso Macchiato, cercavo di immaginare le reference italiane che avevo. Guardavo Pavarotti, mi ricorda quando ero piccolo, in famiglia lo ascoltavamo tanto. Penso che sia un modello e magari un giorno Tommaso potrà essere anche solo il 5% di ciò che è stato lui, sarebbe un sogno. Non avevo pianificato di fare una canzone in italiano, ma avevamo solo il nome: “Espresso Macchiato”. Dopo i miei viaggi in Italia, ho festeggiato il compleanno lì con amici, in estate sono andato con la mia ragazza a Capri e penso che sia stato per me un momento personale molto importante. La canzone è nata inconsciamente. Penso che ogni artista speri che la sua canzone esploda, ma non sai mai a che livello. Certo, lo adoro, ma non pensavo arrivasse a livello globale, tipo notizie della Bbc o che i governi ne parlassero. È stato un successo enorme, una benedizione. Sono super felice. Penso anche che uno degli elementi principali è che la canzone funziona. È orecchiabile. Se ascolti 30 canzoni di fila, ti ricordi Macchiato. È una benedizione. Tutto il resto, la danza, la performance, funziona insieme. È come una macchina ben oliata». 

Il senso della canzone

«Penso che la pressione crei i diamanti, quindi la amo. Non sento pressione in senso negativo, anzi, è davvero emozionante. Mi sono avvicinato a tutto questo come un combattente, quindi ho fatto la mia preparazione mesi prima della competizione. Devo fare tutto: stare bene con la mente, il corpo e la voce. Tutto deve funzionare e sono davvero entusiasta. C’è sempre ironia e provocazione nella mia arte, perché non prendo la vita così sul serio. Beh, la prendo sul serio, ma con un pizzico di sale. Le polemiche? Voglio che la gente si faccia domande guardando la mia arte. Ma non voglio assolutamente offendere nessuno, non è mai stata mia intenzione. Io amo profondamente l’Italia».

L’italiano, Lucio Corsi e Gabri Ponte

 «Penso sia una questione di lingua. L’italiano è una lingua così musicale, suona benissimo. È la migliore. Come il design italiano: è stupendo. Le città italiane sono bellissime. E poi l’Italia è la regina della moda. È tutto italiano, praticamente. Sono un tipo tranquillo, vado d’accordo con tutti. Quindi andrò a salutare tutti, ma non conosco nessuno personalmente, vedremo. Penso che Lucio (Corsi, ndr) sia un tipo figo».