MotoGP

MotoGP, Martin: “Non vorrei andare a Valencia. Credo che…”

Martin ha espresso la sua volontà di non recarsi a Valencia per l'ultima gara dopo l'alluvione che sta colpendo la città
Martin, MotoGP
Martin, MotoGP

I team di MotoGP hanno chiesto la cancellazione della gara di Valencia, mettendo da parte ambizioni e obiettivi stagionali. Una decisione strettamente legata al dramma che stanno vivendo i cittadini, costretti a fare i conti con un’alluvione che ha colpito senza pietà uccidendo 102 persone, fino ad ora, e lasciando senza casa almeno 120.000 persona. Una tragedia vera e propria che non può essere ignorata con il solo scopo di far correre le moto per quella che, fino a qualche giorno fa, era l’attesissima gara per decretare chi tra Bagnaia e Martin avrebbe vinto il titolo mondiale.

Martin si oppone alla gara di Valencia

Proprio il pilota spagnolo, alla vigilia del weekend che li porterà in pista sul circuito di Sepang, si è detto contrario al correre sul Ricardo Tormo, là dove il fango ha cancellato ogni speranza di potersi godere un bello e sereno weekend di sport. Il pilota Pramac, in tal senso, ha detto: «In primis voglio esprimere il mio sostegno e il mio cordoglio per la popolazione valenciana. Correre a Valencia sarà difficile, anche se il circuito è a posto. Sarebbe difficile pure per la logistica, credo che sia meglio gareggiare in un’altra pista. Alternativa a Valencia? Difficile nominare altri circuiti, aspettiamo. Io non vorrei andarci!».

Martin sulla gara di Sepang

Il pilota spagnolo ha poi commentato anche il fine settimana che lo attende in Malesia, nel corso del quale dovrà cercare di rallentare Bagnaia e, perché no, provare a vincere anticipatamente il titolo: «Posso vincere il titolo, darò il 100% per portare a casa il trofeo. È un privilegio essere ancora qui con Pecco un anno dopo. Lotterò fino alla fine, per me e per il mio team. È il momento di non fare errori, ne abbiamo già fatti abbastanza. Sono arrivato a questo punto dando il 100% e lo farò anche qui a Sepang, cercando comunque di essere intelligente. Mi sono sempre sentito un po’ l’outsider, ma oggi sono semplicemente più maturo. Ho imparato dalla sofferenza, dai momenti difficili, e ho imparato anche a perdere. Non è la fine del mondo se non dovessi vincere il campionato, d’altronde l’anno scorso è successo lo stesso. Ma abbiamo grande speranza, dobbiamo fare ciò che abbiamo fatto in questa stagione».