MotoGP, Martin: “Io e Pecco come Nadal e Federer”
Ci sono coppie nello sport che sono destinate a fare la leggenda, superando anche le ostilità che nel corso della loro carriera l’hanno scisse mettendole l’una contro l’altra. Sfide infinite che scrivono pagine di storia eterna, creando momenti che diventano cornici di un museo dove ogni tanto passeggia la memoria. Ronaldo e Messi lo sono nel calcio, Federer e Nadal nel tennis. Quest’ultima, in particolar modo, è un esempio perfetto per rappresentare il valore dell’amicizia al di là della rivalità, un legame che ha avvicinato due campioni, spesso avversari, ma non per questo nemici.
Un po’ lo stesso sentimento, la stessa situazione che lega, nella MotoGP, i due talenti dei giorni d’oggi: Jorge Martin e Pecco Bagnaia. Rivali in pista, sulle due ruote, sicuramente. Quando però scendono dalla sella quello spagnolo e quell’italiano cresciuti insieme fin da piccoli tornano a essere gli amici d’un tempo. Negli ultimi due motomondiali sono loro che si sono dati battaglia, vincendone uno a testa, con l’ex pilota Pramac – oggi Aprilia – che ha sottratto lo scettro di campione in carica a quello Ducati, pronto a reagire nel 2025. Una sfida intensa che potrebbe entrare nella storia del motociclismo, cosa di cui è convinto Martin.
Martin e Bagnaia come Nadal e Federer
«Non che io sia un esempio, ma credo che sarà difficile rivedere una cosa del genere. Perché sarà difficile rivedere due piloti come me e Pecco che nel 2015 e nel 2016 dormivano insieme e che poi hanno lottato per il Campionato del Mondo in MotoGP. Alcuni dicono: no, se sei un rivale, devi essere un nemico! Ma per me non è necessario. Ho rivali con cui non parlo e ho rivali, come Pecco, che rispetto e con cui un buon rapporto. Credo sinceramente che quando ci ritireremo, io e Pecco potremo essere amici, non ci sarà alcun problema. Alla fine, sarà come fra Rafa Nadal e Federer».
Il prossimo motomondiale
«Vedo Pecco come il favorito. Però non voglio ingannarvi, guardando i dati ho visto cose di Marc e mi sono detto: ‘cavolo, per come sta andando la sua moto qui, sta andando molto veloce’. Non è sempre cosi, ci sono state un paio di gare, soprattutto in Thailandia e in Malesia, in cui, non so perché, la sua moto andava meno. Ne ho anche parlato con lui, ma ha provato e riprovato e, alla fine, ha fatto delle belle gare. Quindi, credo che con la GP25 abbia sicuramente un margine di miglioramento, ma penso che Pecco sia a un livello molto difficile da raggiungere. Undici vittorie sono qualcosa di pazzesco e in questo momento, dopo aver vinto due titoli di fila ed essersi classificato secondo quest’anno, è il favorito. Poi, alla fine, qualsiasi cosa si dica ora, non ha importanza. Vedremo cosa succederà».
Il passaggio ad Aprilia
«Non sono così convinto di potere vincere con Aprilia. Sono convinto che daremo il cento per cento e non ho aspettative, perché devo vedere come va la moto. Quest’anno è stata terza nel Costruttori, non è stata la migliore e, da lì, si tratta di cercare di migliorare. Penso di poter portare molto, posso portare costanza, velocità, ma è chiaro, come abbiamo visto tutti, che ci sono gare in cui non li abbiamo visti e gare in cui erano quindicesimi. Dobbiamo vedere da dove partiamo. Credo che il calore di tutta l’azienda e il cuore che ci mettono mi aiuteranno e sicuramente riusciremo a fare cose bellissime».