MotoGP

MotoGP, BMW pronta a entrare? I dubbi in casa Dorna

Un nuovo costruttore potrebbe affacciarsi in MotoGP, eppure Carmelo e Carlos Ezpeleta non la vedono allo stesso modo
Carmelo Ezpeleta
Carmelo Ezpeleta (Getty Images)

Quale sia il destino della MotoGP è qualcosa che, oggi, è ancora troppo difficile da stabilire. Dopo l’addio di Suzuki, infatti, è arrivato un freno alle scuderie di Moto3 o Moto2 desiderose di tentare il salto di categoria. Una scelta presa direttamente da Carmelo Ezpeleta, bossa della Dorna, che aveva ribadito la propria intenzione di lasciare il posto soltanto a un altro costruttore servendo di fatto un assist a BMW.

Le recenti affermazioni del figlio Carlos, però, portano in altre direzioni. Ezpeleta jr, infatti, ha ribadito come non ci sia al momento il desiderio di aumentare le squadre in campo. Una presa di posizione che costringerebbe quindi BMW, in caso, a trovare un accordo per acquistare un team già esistente. Nulla di diverso da quanto aveva fatto Aprilia con il team Gresini, che visti gli attuali equilibri in pista rappresenterebbe ancora una volta un possibile portone d’ingresso. A quel punto, BMW si troverebbe di fatto con un solo team rispetto agli altri costruttori, che potrebbero tutti contare su una scuderia satellite.

E proprio qui entrerebbe in gioco il posto lasciato da Suzuki, per avere al via sei costruttori, dodici squadre e ventiquattro piloti. Proprio quest’ultima visione, però, non sembra convincere Carlos Ezpeleta: «In definitiva, ci interessa la qualità degli undici team. Che questa sia fornita da cinque o sei costruttori è un’altra questione. Ma non è un segreto che la nostra priorità attuale siano cinque costruttori. Questo non significa che vogliamo impedire l’ingresso di un sesto costruttore, ma significa che un altro costruttore dovrebbe lavorare con una delle undici squadre. Undici scuderie – 22 piloti, questo è quanto». Una strana presa di posizione, che lascia ancora un grande punto interrogativo sul futuro del paddock in MotoGP.