MotoGP

Ducati, Marquez: “Io e Pecco stesso obiettivo. Ma devo…”

Marc Marquez ha preso parola nel corso della presentazione della nuova Desmosedici della Ducati, ponendosi i prossimi obiettivi nel mondiale 2025

La nuova Desmosedici è ormai realtà. Nella giornata di ieri la Ducati ha presentato anche la livrea della moto che dal prossimo motomondiale sarà protagonista insieme a Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Un dream team che i tifosi ducatisti sperano di veder trionfare, magari dando vita a un testa a testa tutto rosso che possa durare dall’inizio fino alla fine della stagione. Da una parte ci sarà il pilota italiano, a caccia di rivalsa e con la volontà di riprendersi lo scettro di campione del mondo, soffiatogli da Jorge Martin quest’anno. Dall’altra, invece, lo spagnolo che vuole rinascere, riemergere, far capire che il suo tempo non è ancora arrivato e che la sua storia ha ancora molte pagine bianche pronte a essere colmate. I presupposti per lo spettacolo ci sono tutti e ad aumentarli è lo stesso Marquez, intervenuto durante la cerimonia di presentazione della Desmosedici del 2025.

Le premesse di Marquez

«È la prima volta che vengo in un team ufficiale come la Ducati. Non esiste un numero uno o due. Voglio capire cosa fanno all’interno del box, come riescono ad essere così dominanti. Cercherò di imparare. L’obiettivo della squadra, di Pecco e il mio è vincere. Fisicamente sto bene, sono in forma, logicamente non va bene paragonare com’ero quando avevo 20 anni e come sono adesso. Adesso, dopo tutto quello che ho passato, sono in gran forma. Il recupero ai giorni d’oggi? C’è più fisioterapia, ci sono sessioni di palestra più specifiche, non tanto sul volume. E viene effettuata da professionisti di cui non puoi che fidarti. Se ti esibisci al massimo livello, questo è ciò che conta».

Bagnaia, compagno di team e rivale in pista

«Il mio compagno di squadra è arrivato secondo nel 2024, è molto forte. Sarà davanti, soprattutto all’inizio. Sì, ha commesso degli errori, ma bisogna prendersi dei rischi per vincere 11 gare. È un equilibrio. Dobbiamo vedere come raggiungere il mio massimo livello. Essere tra i primi tre nel Mondiale sarà l’obiettivo principale. Se lottiamo per il titolo sarà meglio. Spero di andare come ho fatto alla Honda, ma è difficile. Alla Honda siamo arrivati ​​e abbiamo vinto. Ma la differenza è che io sono arrivato quando avevo 20 anni e non avevo quel punto di consapevolezza di dove fossi e di cosa sarebbe successo».

Marquez sugli altri team

«È pericoloso pensare: ‘No, vincerà una Ducati.’ Yamaha può portare una moto nuova ed esserci con un super pilota come Quartararo. Stessa cosa per Aprilia. Quello che io imparato è che bisogna prestare attenzione a tutti».

L’importanza della tecnologia

«Vorrei che l’intelligenza artificiale mi dicesse come vincere un titolo mondiale. Scherzi a parte, sappiamo cosa dobbiamo fare per essere campioni. Se sei veloce puoi fare un ulteriore passo. La tecnologia è molto importante ed è utile per gli esseri umani, ma la decisione finale è sempre nelle mani degli esseri umani».