Formula 1, Hamilton avvisa Ferrari: “Mai più modifiche”. E Leclerc: “Potevamo vincere”

Si è concluso il Gran Premio di Cina, secondo appuntamento della stagione di Formula 1. Ancora una volta con una Ferrari non protagonista, che ha cancellato così anche l’assolo di Hamilton nella Sprint Race. Ora arriverà una settimana di stop per ricaricare le energie e capire cosa non è andato. Ma, intanto, a fine gara i protagonisti hanno spiegato il proprio punto di vista sul GP.
L’avviso di Hamilton
«Non sono deluso dalla strategia, anzi. Era interessante tentare una via alternativa. Avevamo bisogno di provarci. Ma, detto questo, in termini di prestazioni pure, non avevamo abbastanza ritmo per stare davanti. Venerdì avevamo trovato un buon bilanciamento, la macchina andava forte nella Sprint. Poi abbiamo tentato qualche modifica per fare un ulteriore passo avanti e invece abbiamo peggiorato tutto, sia in qualifica che in gara. È stato difficile rimanere in scia ai primi». Spiega così l’accaduto Lewis Hamilton, che poi entra nel dettaglio sul lavoro fatto da Ferrari: «Abbiamo fatto tante modifiche, sì, ma quel dettaglio non è determinante. Il fatto è che le modifiche generali hanno peggiorato la macchina. Leclerc ha provato certe cose nei test invernali, io no. Abbiamo scelto di provarle entrambe qui. Ora sappiamo che non è quella la strada giusta. Non ripercorriamola più, mai più».
Il rimpianto di Leclerc
«Tutto è diventato complicato fin da subito per via del danno all’ala: abbiamo perso 30 punti di carico aerodinamico e con un bilanciamento così compromesso era impossibile lottare per le primissime posizioni» spiega Leclerc. Che, poi, parlando del contatto continua: «Ero all’interno e non mi aspettavo che chiudesse: era nel mio angolo cieco. Nessuno ha colpe, è stato un normale episodio di gara». Poi, il pilota Ferrari mostra tutto il proprio rammarico per una monoposto che, ne è convinto il monegasco, avrebbe potuto correre per vincere il suo primo GP in questa stagione di Formula 1: «Mi sentivo a mio agio, avevamo fatto un buon lavoro nella messa a punto della vettura. La fiducia era alta e il ritmo lo confermava. La Ferrari oggi avrebbe potuto giocarsi la vittoria, ne sono convinto. Ma con quel danno era difficile fare meglio del quinto posto».