Formula 1

Formula 1, Brasile in salita per Verstappen: nuova penalità? La ricostruzione

Si corre a Interlagos nel prossimo weekend: quattro gare ancora da disputare in Formula 1, il leader mondiale a rischio penalità
Max Verstappen
Max Verstappen (Getty Images)

Si avvicina un nuovo Gran Premio di Formula 1, l’ultimo consecutivo prima di una settimana di stop che porterà poi alla volata finale di tre gare per assegnare il titolo Mondiale. Verstappen guida ancora la classifica, ma Norris ha fame di successo e può provare a sfruttare una monoposto ben più prestante della Red Bull dell’olandese, che deve fare i conti anche con l’annata disastrosa del compagno di team Perez. Poco più indietro Leclerc, che ha accorciato molto nelle ultime gare: il titolo per il pilota Ferrari sembra comunque utopia, mentre la Rossa è totalmente in lotta per il Mondiale costruttori.

Il prossimo appuntamento

Un’indicazione importante prima del rush finale arriverà allora dal circuito di Interlagos, pista in cui il sorpasso è possibile e che potrebbe quindi riservare un Gran Premio di Formula 1 all’insegna dello spettacolo. Anche perché uno dei protagonisti nella corsa al titolo potrebbe essere costretto a tentare la rimonta. 

Verstappen a rischio

Rischia seriamente di dover cambiare un componente (l’ICE) della sua Power Unit Max Verstappen in vista del Gran Premio di San Paolo. Un dettaglio non da poco, regolamento alla mano, per l’olandese: se tutto dovesse essere confermato dai documenti ufficiali, il pilota Red Bull dovrà scontare 5 posizioni di penalità in griglia. Un macigno per un pilota che non vince da dieci gare e che dovrà fare affidamento solo al proprio talento. Ma soprattutto un macigno sempre più concreto, stando alle parole di uno dei più noti consulenti Red Bull.

La conferma di Marko

È direttamente Helmut Marko infatti a confermare direttamente il rischio penalità per Verstappen: «La penalità sarebbe di cinque posizioni, e non sarebbe così grave in Brasile, per esempio, dove si può sorpassare con relativa facilità. Ma abbiamo visto che nei rettilinei ci mancavano dai tre agli otto km/h. Cambieremo anche il motore perché eravamo così lenti sul rettilineo». Un’ammissione che sembra lasciare poco spazio ai dubbi, in attesa dell’ufficialità dei documenti a confermare il tutto.