Kings League, Nainggolan: “Chiedo rispetto per la mia privacy!”
La vicenda relativa a Radja Nainggolan ha scombussolato il mondo del calcio. Quando si è diffusa la notizia del suo arresto con l’accusa di aver preso parte a un traffico internazionale di cocaina tra il Sudamerica e il porto di Anversa, città di cui è originario, il centrocampista belga è stato al centro della cronaca, sportiva e non solo, di tutto il nostro Paese. Una notizia che si è diffusa con grande rapidità che ha portato tutti gli appassionati a non parlare di altro, ma a concentrarsi solo su quanto accaduto. Nelle scorse ore Nainggolan è stato liberato su cauzione, ma la sua implicazione all’interno della vicenda resta e con questa l’impossibilità di lasciare il Belgio, costringendolo anche a restare in sospeso in vista della Kings League che avrà inizio il prossimo 3 febbraio e che lo vedeva tra i protagonisti della FC Caesar, di Er Faina ed En3rix, nel ruolo di wild card. Intanto, sul proprio profilo Instagram il giocatore ha rilasciato le prime, e per il momento ultime, dichiarazioni in merito a quanto accaduto, attraverso le quali chiede il rispetto per la propria privacy.
Le parole di Nainggolan
«Ciao a tutti, potete immaginare che gli ultimi giorni siano stati incredibilmente difficili. Voglio ringraziare dal profondo del mio cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto. Il caloroso sostegno della mia famiglia e dei miei amici, così come la lealtà e la fiducia del KSC Lokeren-Temse, dei suoi incredibili sostenitori e dei miei compagni di squadra, mi danno la forza di andare avanti. Vorrei anche esprimere la mia gratitudine ai miei avvocati, Me Omar Souidi e Me Mounir Souidi, per la loro instancabile dedizione e professionalità. Apprezzo profondamente il loro supporto. Ora che sono tornato a casa voglio concentrarmi completamente sul calcio e ritrovare la tranquillità. Chiedo gentilmente che venga rispettata la mia privacy e i tempi di recupero necessari. In questo momento non mi è consentito rilasciare interviste su questo argomento e non ne concederò alcuna».