Kings League, ecco come funzionano i cartellini: cosa dice il regolamento
Nicolas Kalaja è stato il primo giocatore ammonito nella prima giornata della Kings League, scesa in campo nella giornata di ieri. L’attaccante dei Punchers FC in qualche modo ha già fatto la storia di questa straordinaria e rivoluzionaria competizione. Perché? La risposta è semplice. In qualche modo, infatti, ha mostrato fin dall’esordio cosa vuol dire essere ammoniti nella Kings League. Se, infatti, le basi sono quelle del calcio, molte regole hanno portato dei cambiamenti netti. Un giallo pesa molto di più rispetto al normale, un cartellino rosso, al contrario, a un peso relativamente inferiore. Piccole particolarità che possono però fare la differenza all’interno di partite che si giocano, per 40′, a un ritmo decisamente forsennato e nel corso delle quali un uomo in più o un uomo in meno fa tutta la differenza del mondo.
I cartellini giallo in Kings League
Prendere un cartellino giallo in Kings League, infatti, non significa solo essere costretti a prestare più attenzione negli interventi successivi. Un’ammonizione rischia di compromettere una partita se, nei due minuti che seguono la sanzione disciplinare, gli avversari sono bravi ad approfittare della superiorità numerica. Proprio così. Essere ammoniti nel corso della partita costringe l’artefice dell’intervento falloso a lasciare il terreno di gioco per due minuti esatti, prima di poter tornare in campo ad aiutare i suoi compagni.
I cartellini rossi in Kings League
I cartellini rossi in Kings League, come dicevamo, hanno probabilmente un peso inferiore al calcio classico per la squadra, mentre le stesse identiche per il calciatore che ha subito l’espulsione. Quando il direttore di gara, infatti, estrare un rosso verso uno dei quattordici calciatori in campo, questo sarà costretto ad abbandonare il campo e non gli sarà permesso di rientrare. Passati cinque minuti, però, l’allenatore potrà sostituirlo con un altro elemento dalla panchina.