Kelvin Oliveira dice no al Santos e a Neymar, resterà in Kings League: “Qui sono una star”

Calcio? No grazie, molto meglio la Kings League. Se non è andata così poco ci manca, a Kelvin Oliveira, 29enne brasiliano autore di tutti i gol della finale della Kings World Nations Cup vinta contro la Colombia lo scorso 12 gennaio allo Juventus Stadium (trascinando i verdeoro al titolo) e ora pezzo pregiato del nuovo “Torneo dei Re” in salsa brasileira che proprio in questo momento sta vivendo il primissimo draft della sua storia (proprio come l’Italia, che in queste settimane ha dato via al suo primo torneo di sempre).
Proprio lui, che pochi giorni fa ha detto no a ‘O Rey’, per continuare a giocare e a divertirsi in Kings League. Il perché lo ha spiegato lui stesso, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa alla ‘Stampa’.
“Sognavo il Milan, il calcio mi ha tradito. Ma con la Kings League sono una star”
“Sono diventato famoso come mai prima. Ricevevo continui messaggi, anche dall’Italia, tanti ragazzi mi definiscono “ingiocabile” (in italiano, ride). È stata una grande emozione, per noi brasiliani lo è sempre poter rappresentare il nostro Paese, farlo davanti a tutti quei campioni è stato ancor più speciale”. Tutta l’emozione di Oliveira, che in Kings League ha potuto mostrare tutto quello che sul rettangolo verde, a quasi 30 anni compiuti, non era riuscito a fare. Questa è la sua dimensione, e questo è il motivo principale per cui ha rifiutato la proposta di Neymar, che l’avrebbe voluto con sé, al Santos.
“Ecco fatto, amici miei… dopo giorni di notti insonni e dubbi, ho fatto del mio meglio per il mio futuro! Grazie a tutti per i gentili messaggi e un sentito ringraziamento a Neymar per l’invito, qualcosa che non dimenticherò mai. Ora sono più G3X che mai”. Per farlo, si è affidato ad un post su ‘X’, ringraziando il ‘Re’ per la proposta ricevuta, per dedicarsi a 360° a questa nuova esaltante ed intrigante avventura, che equivale ad una seconda chance per lui.
“Per me lo è, anche economicamente – spiega nell’intervista -. C’è il campo, ma c’è tutto il resto. Tanti calciatori in Kings League hanno una loro carriera che portano avanti, ma ne affiancano pure una nuova da influencer o streamer. E poi giri il mondo ed entri a contatto con autentiche leggende del calcio, per quanto mi riguarda basta pensare a Neymar o Kaka. Sì, è una seconda chance unica nel suo genere”.
Un mondo in parte nuovo per Kelvin, vicino ad indossare una decina d’anni fa la prestigiosa maglia rossonera.
“A 16 anni sono stato in prova al Milan e l’unico problema era il mio status da extracomunitario che mi avrebbe impedito di giocare fino ai 18 anni. Ricordo benissimo quel periodo, ospite a casa di Thiago Silva che mi trattò come uno di famiglia. Poi tornai in Brasile, nel Cruzeiro, arrivando anche alle porte della prima squadra. Ma un po’ alla volta capitarono diverse situazioni che mi fecero passare la voglia di giocare. Che ritrovai un altro contesto, quello del calcio a 7, dove sono stato anche nominato miglior giocatore al mondo nel 2021”.
Ma adesso, per lui, sarà solo e soltanto Kings League.