Venezia, Di Francesco duro: “Sono stufo. Questi rigorini…”
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Il Venezia perde contro la Roma al termine di una partita dominata dai giallorossi che si conquistano i tre punti solo grazie a un rigore realizzato da Dybala. Partita, però, al termine della quale non mancano le polemiche per due episodi arbitrali destinati a far discutere nei prossimi giorni. Il primo è un tocco di mano di Mancini, con il braccio in posizione dubbia, con il quale mura da pochi metri una conclusione diretta in porta di Yeboah, non fischiato però dall’arbitro Zufferli e non ritenuto falloso dal Var. Il secondo, invece, è il tocco leggerissimo di Marcandalli sulla caviglia di Angelino, questo ritenuto falloso, invece, dal direttore di gara e confermato da Lissone. Due decisione su episodi che potevano anche esser lasciati scorrere che hanno fatto infuriare il tecnico dei lagunari Eusebio Di Francesco, scagliatosi contro Zufferli prima ai microfoni di Dazn e poi in conferenza stampa.
Di Francesco e il rigore fischiato alla Roma
«Abbiamo fatto una ottima gestione della palla, creando tante situazioni di pericolo però dobbiamo crescere in qualità e nelle scelte finali negli ultimi metri. Il rigore? Sono quei rigorini che si danno adesso, non sono d’accordo con certe situazioni. Mi sono rotto le scatole di certi falli, è una cosa odiosa, è un calcio che va indietro invece che avanti. Sono un po’ stufo perché bisogna capire che i particolari fanno la differenza, Marcandalli ha cercato di togliere la gamba ma aveva i crampi e voleva il cambio. Bisogna essere più svelti, per non compromettere certe situazioni. Il fatto di essere nuovo lascia il tempo che trova, in Serie A si vince con i particolari. La Roma ha vinto così, mentre noi non siamo stati bravi. La zampata fa la differenza. Dobbiamo imparare a fare la scelta giusta, per diventare giocatori di alto livello e non rimanere in fondo alla classifica come siamo noi».
Di Francesco e i rigorini
«La differenza la fanno sempre i 20-25 metri finali. La qualità nelle scelte finali deve essere sempre migliore, è quello che posso rimproverare ai ragazzi. Il possesso palla superiore non serve se è fine a sé stesso, rigorino per la Roma, rigorino a noi non dato, ma noi dobbiamo fare meglio in quella zona di campo. Abbiamo sofferto la Roma più sui calci piazzati che sul gioco. Ci lavoriamo tanto, ma poi serve a poco giocare bene se non si fa gol. Sono andato a parlare serenamente con Zufferli. Per me il calcio sta andando in una direzione sbagliata, per me non era rigore nemmeno quello non dato su Mancini. Ma se in ogni caso si fischiano ogni contatto è sbagliato, nel rigore c’era prima un fallo dell’attaccante. Ma è un discorso generale, il difensore è diventato più “fighetta” dell’attaccante. Marcandalli lo ha toccato, quindi va bene. Ma per coerenza dall’altra parte Mancini lo prende il nostro centrocampista mentre cade e quello non lo ha dato. Dunque serve essere equi».