Serie A

Roma, Ranieri: “Serviva aggressività. Goglichidze? Non arriva…”

Un punto guadagnato contro il Napoli, che rende orgoglioso Claudio Ranieri, intervenuto in conferenza stampa per commentare la prova della Roma
Claudio Ranieri, allenatore della Roma
Claudio Ranieri, allenatore della Roma (Getty Images)

Un punto guadagnato, piuttosto che tre persi. La Roma di Ranieri trova meritatamente il pareggio contro il Napoli, dopo una partita che dal gol di Spinazzola in poi ha visto i giallorossi fare la partita, a caccia di una rete che non sembrava voler arrivare. Una partita di grinta, quella giocata dalla squadra padrona di casa che, spinta dal suo pubblico, è riuscita al 92′ a pareggiare i conti con una grande rete al volo di Angelino. Dopo il triplice fischio, in conferenza stampa, è intervenuto l’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, che ha commentato la prestazione della squadra, dando però anche una notizia di mercato:

La partita

«Stiamo giocando ogni tre o quattro giorni. Abbiamo affrontato una partita ad Alkmaar, su un campo difficilissimo e sabbioso. Siamo arrivati alle quattro del mattino e poi siamo andati a Udine. A Udine ho potuto effettuare qualche cambio. Poi, abbiamo giocato la partita secca contro l’Eintracht, giovedì sera. Ho detto ai ragazzi che meritavano di giocare e che quella contro il Napoli sarebbe stata la migliore occasione. Hanno disputato un buon primo tempo, cercando di non concedere spazi. Purtroppo, abbiamo commesso un errore e, contro campioni di quel livello, si paga subito».

Cos’è successo all’intervallo?

«All’intervallo ho fatto i complimenti alla squadra. Dovevamo solo essere un po’ più aggressivi, pressarli di più e non lasciarli ragionare troppo. Nel secondo tempo ho inserito nuovi giocatori: stavamo già perdendo 1-0, 2-0, quindi non cambiava molto. Però vedevo che la squadra rispondeva e i ragazzi ci credevano. Dico sempre loro che l’importante è la prestazione, uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato il massimo. Il risultato è una conseguenza, non logica, ma che nello sport bisogna saper accettare. Dobbiamo sempre dare il massimo. Ho fiducia in loro: devono giocare e divertirsi. Hanno lottato come leoni, dando tutto fino alla fine, e questo, da allenatore, mi riempie di orgoglio».

Le scelte tattiche

«Beh, avevamo studiato determinate situazioni, sia quando loro avevano la palla che quando noi dovevamo impostare il gioco. Cristante doveva essere bravo a posizionarsi tra i nostri due centrali. Dicevo: ricostruiamo a tre, perché ormai avete assimilato questo meccanismo, è come se giocassimo a cinque. Però non funzionava bene, perché loro ci pressavano alti. Avevo detto a Svilar: se ci vengono a pressare alti, lanciamo lungo a centrocampo e puntiamo sulla seconda palla. Alcune cose sono riuscite, altre meno. Siamo stati bravi a rallentare la loro azione, perché sappiamo che, se giocano a due tocchi, vanno sempre in verticale con grande velocità, formando catene sia a destra che a sinistra. Avevamo fatto quasi tutto bene, ma c’è stato un errore e lo abbiamo pagato».

Koné e il mercato

«Koné? Spero che stia bene, domani lo valuteremo. Ha preso una botta, l’ho visto zoppicare, dovevo fare dei cambi e non avevo molto tempo per chiedergli se stava bene o meno. La squadra viene sempre prima di tutto e di tutti». Poi su Goglichidze: «Se arriva? No, non arriva»