Serie A

Roma, Ghisolfi: “Dura salutare De Rossi. Vogliamo la Champions”

Il responsabile dell'area tecnica giallorossa si fa finalmente sentire dopo settimane di cambiamenti e silenzio
Florent Ghisofi
Florent Ghisolfi

Finalmente la Roma si fa sentire, pur non essendo esaustiva su tutti i temi caldi di questo difficile avvio di stagione. A presentarsi davanti alla stampa è il responsabile dell’area tecnica Florent Ghisolfi, voce di una società che ha cambiato tanto anche andando contro il cuore e l’interesse dei tifosi giallorossi. Al centro dei discorsi ovviamente l’esonero di De Rossi, così spiegato: “Del cambio allenatore è meglio parlarne più avanti. Sicuramente è stato un momento difficile e doloroso per noi. Daniele è una leggenda del club, lo resterà per sempre, lo ringrazio perché mi ha accolto a braccia aperte, avevamo un rapporto franco e onesto. Ero toccato dalla situazione perché se l’allenatore fallisce anche io ne risento. Ma come Dan ha detto, avrà sicuramente una bella carriera e questa sarà sempre casa sua. L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che capisco le tante domande sul momento e sui motivi di alcune scelte. Non voglio però alimentare un dibattito che sarebbe inutile: ormai la decisione – di comune accordo – è stata presa e penso sia il momento di andare avanti, facendo il nostro lavoro e continuando con il nostro progetto”.

Ricostruzione in corso

Nell’incontro con i media Ghisolfi è stato piuttosto evasivo su alcune questione, ma ha ammesso la situazione di incertezza che per alcune settimane e tutt’ora, seppur in maniera meno impattante visti i risultati positivi, sta condizionando l’ambiente: “Nel calcio è molto difficile trovare stabilità, proprio per questo noi vogliamo costruire un club che non sia dipendente da un allenatore o da un direttore sportivo. Per questo siamo concentrati sulla costruzione di uno staff, come l’Head of performance che si è appena unito al club, Mark Sertori, sulla ricostruzione del dipartimento scout, sempre con lo scopo di cercare la stabilità. L’obiettivo è che con la partenza di un tecnico o di un dirigente il club possa continuare nel suo lavoro. E’ stata una settimana difficile perché è raro nel calcio vedere le partenze di un allenatore e poi di un Ceo, ma siamo stati in grado di trovare questa stabilità che ricerchiamo e non è un caso che Ivan Juric abbia fatto i complimenti allo staff e all’organizzazione che ha trovato al Fulvio Bernardini”.

Juric, che impatto

Nei confronti di Juric una stupita e sincera ammirazione e soprattutto massima fiducia, con in testa un obiettivo molto chiaro: “Nel momento in cui è stata confermata la scelta del cambio di allenatore, abbiamo cercato la continuità nel lavoro che stiamo facendo. Juric conosce la Serie A e i giocatori, ne ha già sviluppati tanti in altre squadre, ed era pronto ad accettare un contratto di breve durata. Juric si è dimostrato molto entusiasta, volenteroso di venire alla Roma, senza discutere né sulla durata del contratto né sulla parte economica, credo abbia le capacità di portare la Roma dove merita. In Champions? Sì. Anche in termini di identità, Juric incarna i valori della Roma. E’ un allenatore che lavora molto e chiede ai giocatori di lavorare molto, e credo sia ciò che l’ambiente vuole sentire. Il lavoro è un valore che mi hanno inculcato fin dall’inizio, da quando sono arrivato. Anche con Daniele abbiamo visto le intenzioni di avere una Roma alta, che vada a pressare: anche Juric ha queste caratteristiche”.