Serie A

Roma, Ghisolfi attacca: “Gli arbitri ci hanno penalizzato! E i Friedkin…”

Il direttore sportivo della Roma è intervenuto per criticare l'operato arbitrale contro la società giallorossa, a detta sua troppo penalizzante
Florent Ghisofi
Florent Ghisolfi

La Roma vera in condizioni di classifica disastrose. La tredicesima posizione, con soli 13 punti conquistati, non solo ha allontanato clamorosamente la squadra giallorossa dal gruppone di testa – oggi distante 15 punti – ma avvicina la squadra del neo e terzo allenatore stagionale Ranieri, alla zona retrocessione occupata da Como, Monza e Venezia e distante per ora solo 2 punti. Tante le problematiche in quel di Trigoria, tra scelte societarie discutibili, un mercato frettoloso, problemi interni e poca stima da parte della tifoseria, per i primi mesi sempre in protesta. Eppure, il direttore sportivo Florent Ghisolfi, intervenendo ai microfoni del Corriere dello Sport, sceglie un’altra strada per far valere la propria voce: quella della polemica.

In particolar modo, il d.s. romanista ha lamentato delle scelte arbitrali che fino a oggi non avrebbero reso merito al lavoro svolto in casa Roma, anzi, penalizzata da 7 episodi che avrebbero impossibilitato la rosa di competere per obietti europei. Si lamenta Ghisolfi e lo fa per i fatti di Monza, ma non solo. Tira in ballo la mancata e presunta espulsione di Lukaku contro il Napoli, polemizza per un mancato uso del Var quando gioca la propria squadra e riesce a tornare addirittura alla finale di Europa League vinta dal Siviglia, quando al suo posto c’era Tiago Pinto, lui neanche sapeva cosa stesse facendo la Roma e oggi punta su un filo logico che, in realtà, non esiste.

La colpa è degli arbitri

«In questa stagione la Roma ne ha subìti sette accertati, riconosciuti dalle principali testate nazionali e dalle moviole televisive. Nonostante ciò, il club ha sempre evitato di esasperare i toni della polemica, anche per non concedere alibi alla squadra in un momento tecnico particolare. Sette in tredici giornate sono troppi punti persi. Il problema è un altro: in nessuna delle sette occasioni l’arbitro ha fatto ricorso alla verifica video. Se gli episodi fossero stati rivisti dal Var quasi certamente i risultati finali sarebbero stati altri. Una sola volta la Roma ha voluto manifestare il proprio disappunto, nel post-partita di Monza dove il danno era stato evidentissimo e dove lo stesso Monza aveva alzato la temperatura criticando la scelta di un arbitro di Roma. Non accettiamo più questo genere di errori e chiediamo di essere rispettati dalla classe arbitrale e dalle istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui le eventuali sviste possono essere ‘sanate’ dalla tecnologia. Vogliamo giocare il calcio del nostro tempo, non quello della soggettività assoluta, e riteniamo che il protocollo debba essere aggiornato e reso inattaccabile. Errori e disfunzioni arbitrali di questa portata rischiano di compromettere una stagione intera e di produrre un grave danno economico».

L’Europa League, Mourinho e Taylor

«È assai probabile che anche in questa stagione l’Italia possa avere cinque posti in Champions e, al netto degli errori commessi dalla squadra, un diverso trattamento avrebbe inciso in una forma meno impattante sulla classifica. Ti porto un esempio che i romanisti non hanno mai dimenticato: cosa sarebbe successo alla Roma e alle casse del club se l’arbitro Taylor avesse accordato quel rigore solare per fallo di mano di Fernando? Quell’errore ha cambiato la nostra storia e il nostro presente. Se a Budapest si fosse giocato ieri la reazione della proprietà sarebbe stata ben diversa proprio perché col tempo ha maturato la consapevolezza che il silenzio, la misura e l’eleganza non sempre paghino. Senza quell’errore la Roma avrebbe probabilmente un titolo europeo in più, e sarebbe stata la prima Europa League della sua storia, avrebbe disputato la finale di Supercoppa Europea e, soprattutto, sarebbe tornata in Champions, con introiti economici senza dubbio superiori rispetto a quelli garantiti dall’Europa League ’23-24».

I Friedkin tornano a Roma

«Quando torneranno a Roma? Presto, molto presto. Hanno scelto di lottare! Non hanno paura del dissenso e sanno assumersi le loro responsabilità. Non hanno gradito, ci mancherebbe… L’intenzione è quella di migliorare la squadra già a gennaio, i vincoli del settlement agreement non sono più così penalizzanti. Credo che già in estate si fosse capito».