Serie A

Napoli, Conte: “Non sono arrabbiato. L’obiettivo è…”

Antonio Conte ha fatto il punto della situazione in casa Napoli alla vigilia della partita contro l'Udinese intervenendo in conferenza stampa
Conte, Napoli
Conte, Napoli

Conte arrabbiato? Non sembrerebbe, nonostante un mercato tutt’altro che sereno in casa Napoli che, dopo la cessione di Kvara, lo ha sostituito con Okafor. Una soluzione di emergenza da ultime ore di mercato, dopo che le soluzione ideali di Garnacho, Adeyemi, e non solo, sono rimaste alle rispettive basi per richieste economiche ritenute probabilmente eccessive dalle parti di Castel Volturno. Intervenuto in conferenza stampa, alla vigilia della partita che si giocherà domani al Bluenergy Stadium contro l’Udinese, Antonio Conte ha parlato delle ambizioni della squadra e proprio del tema mercato.

Il punto sulla stagione del Napoli

«Fare un capolavoro? Voglio far crescere il club. Questo è il mio obiettivo, il passato sta lì, è chiaro, ma qualcuno non vuole vedere, io dove sono passato il club è cresciuto sotto tutti i punti di vista. A Napoli voglio aiutare il club a crescere, lo dicono sempre gli All blacks: ‘lascia la maglia che hai trovato, lasciala migliore di quando sei arrivato’, voglio lasciare qualcosa di migliore quel giorno in cui dovrò andare via e mi auguro sia tra tanti anni. Il club deve crescere se vogliamo essere competitivi per il resto dell’anno, il calcio si evolve, quello che si faceva prima va rivisto, pure noi a livello di tattico, il club deve crescere ma io penso come aiutare il club, più che un giocatore, qual è il problema principale? Noi abbiamo bisogno di infrastrutture, un centro sportivo, non un giocatore in più o meno, di creare casa Napoli, sviluppare appartenenza, un settore giovanile che oggi non c’è. Anziché pensare a 50-60-70mln per quel giocatore, io non farò mai polemica da quel punto di vista, ma dirò la mia sulla crescita del club come da quando sono arrivato. Devo aiutare e supportare il direttore sportivo che è giovane, ma bravo, ha bisogno di fare quel percorso. Sono qui per supportare la famiglia De Laurentiis, sono qui perché ho esperienza di un’esperienza a Napoli, dare la mia visione, questo è il mio obiettivo, le altre sono tutte cazzate, che sono incazzato per quello o quell’altro, io non sono arrabbiato ma felice per ciò che sto sviluppando con i ragazzi e qui vengo contento perché i ragazzi mi daranno l’anima. E l’altro obiettivo è di cercare con quello che abbiamo di cercare l’eccellenza, non dobbiamo pensare se avevamo questo o quell’altro. Pensiamo a quello che abbiamo! Non roviniamo quanto costruito in maniera fatica, qui sembra tutto dovuto, ma non è dovuto niente se si pensa a dove siamo partiti. Io parlo di costruire, mi auguro che sia chiaro! Sono qui per aiutare il club a crescere, con i miei consigli, poi il club lo fa, non lo vuole fare, non è… non posso intervenire, ma sono qui per costruire qualcosa di solido che duri nel futuro. Non competi solo con i giocatori di 50-60-70, mercato da 150mln, vendendo 75, quello è fumo negli occhi, l’essenza è il lavoro, programmazione. Non mi siedo nel ristorante di 100 euro con 10 euro, mai l’ho fatto e mai lo farò».

Le esperienze passate e i miglioramenti

«Tutte le esperienza hanno la loro unicità, per tanti motivi, preferisco sempre custodire gelosamente i posti dove ho lavorato, ora il presente è Napoli, una bellissima storia sicuramente, una sfida che ho voluto per tanti motivi. Penso che da calciatore o da allenatore vivere un’esperienza qui è davvero forte, di questo sono molto contento, stiamo lavorando tanto e si sono fatti grandi miglioramenti. Ripeto, ci sarebbe tutto per costruire qualcosa di importante, col lavoro dobbiamo avere una corretta visione e non accontentarci. Dobbiamo essere sempre migliori del giorno prima. Io dico sempre: guardiamo a noi stessi. Non agli altri. Guardiamo alla nostra crescita, abbiamo una partita difficile ed i ragazzi lo sanno. Lei dice abbassare l’entusiasmo, ma state tranquilli: questa squadra viaggia rasoterra, tutto ce lo siamo guadagnato, nessuno si monta la testa, nonostante quello che ci circonda. Quello che ci circonda spesso è fuorviante, ma è un viaggio che abbiamo iniziato a luglio, non so a fine anno dove ci porterà, ma godiamoci il viaggio, fatecelo godere!».

La classifica del Napoli

«Noi in questo percorso siamo stati la squadra più in testa in classifica, non dico che ci fai l’abitudine, ma abbiamo un po’ di esperienza in quelle posizioni, ma l’Inter… parliamo di una squadra che non scopro io, ha vinto lo Scudetto, finale Champions, quest’anno in carrozza avanti in Champions, hanno ambizione di andare fino in fondo. Sarebbe un insulto dire qualcosa sulla sottovalutazione, sono una signora squadra, un club storico abituato a vincere, parliamo del nulla. Non pensiamo agli altri, concentriamoci su di noi, con i paraocchi nel nostro percorso».

La parola d’ordine: imparare

«Nella vita bisogna sempre essere predisposti ad imparare, altrimenti non c’è insegnamento o apprendimento, io sono il primo che ho imparato tanto anche l’anno scorso fermo anche per motivi personali. Alla metodologia di base ho implementato uno studio ed un lavoro che mi ha portato a crescere, ad essere pronto per questa sfida, siamo partiti con un’idea per questione di calciatori e siamo andati per degli step trovando tante soluzioni diverse. Se non avessi avuto l’opportunità l’anno scorso di studiare attentamente tante soluzioni, soprattutto estere, sicuramente sarebbe stato più difficile. La squadra sta crescendo, è sotto gli occhi di tutti, oggi fa un calcio importante, abbiamo margini di miglioramento e continueremo così, ma serve tempo».

I singoli

«Buongiorno sta migliorando in maniera importante, in questo momento Jesus è ad un livello superiore e domani inizierà Jesus e Buongiorno inizierà in panchina e lavorerà anche con dei differenziati per tornare al livello che conoscevamo tutti. Billing è un ragazzo serio, sta entrando nella nostra metodologia, per tantissime problematiche che abbiamo avuto solo questa settimana abbiamo organizzato un’amichevole col Giugliano e ho potuto vederlo in una partita vera e quindi anche lui sta lavorando, fisicamente sta bene, sta entrando nella nostra idea di calcio, è serio, applicato, ci darà una mano. Okafor è arrivato da 4 giorni, non ha una condizione ottimale, ha iniziato a lavorare in maniera importante con delle aggiunte, domani verrà in panchina, ha veramente un minutaggio limitato».