Serie A

Napoli, Conte non ci sta: “Mi aspettavo una situazione migliore”

Da Osimhen e Lukaku alla somiglianza con la "prima Juve": ecco le parole del tecnico degli azzurri nella conferenza stampa alla vigilia del debutto in campionato contro il Verona
Conte, Napoli
Conte, Napoli

Superato, ai rigori, il Modena in Coppa Italia, il Napoli è atteso dall’esordio in campionato dove domenica 18 agosto sfida alle 18.30 l’Hellas Verona al Bentegodi. Gli azzurri sono chiamati a riscattare il decimo posto della scorsa stagione quando, con il tricolore sul petto, Rudi Garcia, Walter Mazzarri e infine Francesco Calzona non sono riusciti a condurre il club di De Laurentiis a un piazzamento utile per la qualificazione alle coppe europee. Per i partenopei, dunque, dovrà essere un anno di rinascita.

Conte su mercato e Osimhen-Lukaku

Il tecnico salentino, però, già nella conferenza stampa pre-Verona, come suo solito, senza peli sulla lingua ha espresso qualche perplessità sul mercato condotto da Giovanni Manna: “Sicuramente stiamo lavorando da più di un mese, ciò che stiamo facendo con la squadra mi soddisfa: i ragazzi hanno voglia di lavorare, di crescere anche singolarmente, e questo mi aiuta e mi dà entusiasmo. Sono molto soddisfatto da questo punto di vista. Mercato? Sapete benissimo che è una situazione molto complicata, e dispiace… Cosa posso dire? Mi dispiace perché è una situazione bloccata, complicata: non posso dire altro, cosa devo dire? Sugli innesti da fare: sappiamo che dobbiamo viaggiare su determinati parametri, ovvero costi, ingaggi, convincere i calciatori a venire a Napoli senza giocare le coppe europee. Dobbiamo cercare di trovare delle soluzioni per tamponare, non possiamo pensare di fare tutto in un anno, in una sola sessione di mercato: ci sono troppe cose da fare, bisogna prendere il necessario. Anche perché dalle uscite che stiamo facendo non si stanno ottenendo introiti. Se il club vorrà implementare la rosa bene, altrimenti punteremo su alcuni giovani che abbiamo”. Sulla situazione Osimhen-Lukaku: “Non parlo di giocatori che oggi non fanno parte del Napoli. Di Osimhen sapete benissimo che è una situazione che ho trovato, verrà affrontata dal club e dal calciatore: non sono entrato in questa situazione”.

Napoli, Conte non si nasconde

“Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato – ammette Conte –, di ricevere qualche sorpresa positiva, ma ho avuto difficoltà a trovarne: mi aspettavo di meglio. Ma ripeto, siamo qui per lavorare e per cercare di fare valutazioni con il club in maniera obiettiva, razionale, sapendo che non si può fare tutto subito. Trovarti davanti a 9-10 uscite… Le altre squadre hanno situazioni consolidate, dove vengono aggiunti pezzi importanti. Oggi non dico che siamo all’anno zero, ma ci siamo vicini. Questo non mi spaventa, ma è meglio essere chiari: sapere a cosa si va incontro servirà ad essere più cazzuti”. Alcune statistiche metto il Napoli all’ottavo posto in griglia di partenza. A tal proposito l’ex Juve e Inter, tra le altre, commenta: “Sono sicuramente delle statistiche che vengono fatte tenendo conto di alcuni parametri. Si è tenuto conto di elementi dell’anno scorso secondo me. E vedendo alcuni calciatori andati via è stato semplice inserire il Napoli all’ottavo posto. I parametri cambiano di anno in anno, così come cambiano le prestazioni. Sicuramente quel che dobbiamo avere come monito è il 10° posto dell’anno scorso, che vi garantisco non sia arrivato per caso o per sfortuna”.

Conte, il Napoli e le somiglianza con la “prima Juve”

Sarà dunque una sorta di anno per il Napoli: “Siamo agli inizi, alla base. Non mi sento di fare pronostici, dico solo che siamo in una fase, in un’annata dove dovremo prepararci a soffrire tutti insieme, compatti – ammette –. Uniti nella sofferenza, cercare di dare e di ottenere il massimo. Se oggi mi chiedi quale sia il massimo faccio fatica a fare previsioni: siamo concentrati sul lavoro, cerchiamo di uscire sempre dal campo con la maglietta sudata e dando ancora più del massimo, io per primo. Se vedo somiglianze con la ricostruzione alla Juve? La similitudine non c’è. Anche perché qui c’è il grosso tranello dello scudetto di 2 anni fa che butta fumo negli occhi alla gente. La realtà dei fatti è totalmente diversa: vorrei che ci fosse come similitudine la voglia da parte di tutti di togliere la testa da sotto l’acqua, cosa che trovai alla Juventus”. Imperativo quindi dare il massimo: “Il nostro mantra dovrà essere quello di dare il 200%, tutti dovremo andare oltre i nostri limiti. È un momento critico per il Napoli, il presidente ha parlato di ricostruzione: ho fatto le mie valutazioni e gli do ragione, c’è bisogno di ricostruzione totale dalle fondamenta. Mettere 10-12 giocatori sul mercato vuol dire ricostruire, e in questi casi ci vogliono pazienza e umiltà da parte di tutti, anche dell’ambiente, ma senza farci intaccare l’entusiasmo. Tutte le forze devono andare nella stessa direzione: dall’allenatore, al club, ai calciatori e ai magazzinieri, passando per i tifosi e l’ambiente, tutti devono dare di più rispetto agli anni passati. Le difficoltà ci devono rendere più forti. I ragazzi provi a migliorarli sotto tutti i punti di vista. Gli allenamenti? Per me sono normali, magari chi non è abituato fa un po’ più di fatica. L’intensità serve perché poi la porti in partita, se ti alleni a ritmo basso poi in partita non riesci ad alzarlo”.

Conte su Buongiorno e Di Lorenzo

Sulle condizioni di Buongiorno il tecnico del Napoli chiarisce: “Ha avuto una distorsione alla caviglia giovedì, ad inizio allenamento. Faremo delle valutazioni per capire se sarà a disposizione col Verona, ma è migliorato tanto”. Dall’ex Torino a Di Lorenzo. Sul possibile impiego da braccetto di difesa o da esterno a tutta fascia Conte risponde: “Calciatore talmente intelligente ed eclettico che può essere utilizzato in tutte le posizioni”. Sul possibile utilizzo in tandem di Raspadori e Simeone per riempire meglio l’area il salentino glissa: “Non andiamo su discorsi tattici: se andiamo lì vuol dire che non abbiamo capito nulla della situazione. Siamo fuori strada. Stiamo lavorando su determinate cose, quelle che funzionano meno col lavoro proveremo a farle funzionare di più. L’anno scorso seguivo il Napoli, si parlava sempre di 4-3-3 e poi è arrivato il 10° posto. Non parliamo di discorsi tattici, è prematuro. Da CT della Nazionale feci un paio di sessioni coi giornalisti per parlare di tattica, mi piacerebbe farlo anche qui. Ma non andiamo a vedere determinate cose oggi”.