Serie A

Milan, Conceicao: “La responsabilità è mia. Nella ripresa…”

Al termine della partita persa sul campo del Torino, il tecnico del Milan, Sergio Conceicao, è intervenuto in conferenza stampa per commentare la prova dei suoi
Leao e Theo Hernandez, Milan
Leao e Theo Hernandez, Milan (Getty Images)

Una sconfitta amara quella del Milan sul campo del Torino nella ventiseiesima giornata di Serie A. Una sconfitta che passa per gli errori dei singoli, come Maignan e Pulisic, ma anche del collettivo e che non cancella, ma anzi amplifica, le scorie dell’eliminazione dalla Champions League. La squadra di Sergio Conceicao non reagisce e perde punti in classifica, non approfittando dello stop del Bologna contro il Parma e del rallentamento della Lazio a Venezia. Un passo falso che il tecnico portoghese ha analizzato in conferenza stampa direttamente dalla pancia dello Stadio Olimpico Grande Torino.

La partita del Milan

«È frustrante per tutti, per i tifosi e per chi lavora dal mattino alla sera. Dobbiamo accettarlo, lavoriamo su questo: il Toro non ha fatto un tiro nel primo tempo ed è avanti 1-0. Poi abbiamo fatto il pareggio, 30 secondi e c’è il 2-1. Gli errori individuali ci stanno penalizzando tanto. Il 90% degli ultimi gol presi non sono errori forzati, ci sono fasi della stagione in cui ne capitano di tutte. Non è una scusa, ma la verità. Abbiamo creato tante situazioni, Vanja ha salvato anche con la punta dei piedi ed è stato il migliore in campo: vuol dire che abbiamo creato. Poi serve di più, siamo qua per lavorare e per cambiare le cose. Perdere così e con errori non forzati, mette in difficoltà. Volevo dire una cosa con il cuore: la nostra stagione non è finita, siamo qui per ottenere l’obiettivo del quarto posto. Mi alleno e dormo là, saremo competitivi fino alla fine».

I cambi

«La squadra nella ripresa ha mandato i segnali che volevo, ho messo maggiore peso per provare a vincere. I cambi sono stati fatti per provare a vincere. Oggi gli errori sono troppo evidenti, quasi da circo».

Responsabilità

«Mi prendo le responsabilità, sono la faccia della squadra. Poi in spogliatoio tutti devono prendersele: è un discorso che altrimenti possiamo parlare 10 ore…Chi è dentro al Milan deve guardarsi in faccia in spogliatoio. Dobbiamo tornare a casa e pensare all’allenamento, così la strada è più facile».