Serie A

Lazio, Lotito: “Ho fatto un’offerta per Fazzini. Immobile…”

Il presidente della Lazio ha parlato del calciomercato del club biancoceleste, del ritorno in futuro di Immobile e della crescita di Rovella
Lotito
Lotito (Getty Images)

La Lazio ha compiuto 125 anni di storia. I tifosi biancocelesti a mezzanotte hanno festeggiato a Piazza della Libertà, luogo della fondazione, il compleanno della squadra, mentre oggi in Campidoglio è andata in scena la consueta festa della Polisportiva Lazio, alla quale ha preso parte anche il presidente della sezione calcistica Claudio Lotito. A margine dell’evento, il patron laziale ha parlato ai microfoni dei cronisti i presenti, trattando temi come quello del mercato, rispondendo alle parole del presidente dell’Empoli, Corsi, sulla trattativa in corso per Jacopo Fazzini – confermando di aver presentato un’offerta ufficiale -, dello Stadio Flaminio per il quale ha presentato il progetto qualche settimana fa, del potenziale ritorno di Immobile in futuro e della crescita di Nicolò Rovella.

L’offerta per Fazzini

«Mi è stato chiesto di fare un’offerta per Fazzini, la società l’ha fatta, poi ognuno è libero di accettare o meno. Ma vi dico che l’offerta era più che congrua, parliamo di oltre dieci milioni, non credo fosse una cosa di poco conto. Non è che o Fazzini o morte. C’è altro? Ho allestito una sala scouting, ci sono otto persone che lavorano H24 che monitorano giocatori nel mondo. Di giocatori ce ne sono quanti ne volete. L’Academy prevederà altri sette campi».

Il ritorno di Immobile?

«Immobile vorrebbe tornare? La storia di ognuno è legata a determinati momenti. È stato un punto di riferimento della Lazio, ha dato tanto come ha Lazio ha dato tanto a lui. Ha fatto una scelta, è andato a giocare in un altro campionato. Mi ha chiesto di lasciarlo andare e l’ho fatto proprio perché aveva dimostrato di meritarsi la possibilità di poter fare le sue scelte. Inserimento nei quadri dirigenti? Ognuno sa fare quel che sa fare, io a pallone non ci so giocare. L’interscambiabilità non esiste. Oggi fai il giocatore, domani il presidente.. non può succedere, devi avere una certa competenza».

Lotito nella storia della Lazio

«Come mi colloco io in questa storia? Non sto personalizzando il mio ruolo all’interno del club. Sono entrato nel 2004 per salvare la società, potevo decidere di prenderla al fallimento, non avrei speso un euro. O farsi carico di 550 milioni e salvaguardare e tutelare la storia di questo club. Il nostro titolo è autentico, non l’abbiamo acquisito. Dal 1900 grazie agli sforzi, alle rinunce, alla lungimiranza di tutti i presidenti che si sono succeduti e di tutti i tifosi laziali che l’hanno sostenuta».

La crescita di Rovella

«Parlano i fatti, qualche anno fa c’era qualcuno che poneva il problema secondo cui i dovessi necessariamente prendere Ricci. Voi vi fate suggestionare dai nomi, io sto con i piedi per terra e guardo in modo asettico gli aspetti di carattere tecnico-comportamentale. Oltre alla qualità, serve anche il carattere della persona. In una squadra non ci devono essere prime donne, squadra è un’unione di persone che combattono per lo stesso obiettivo».