Serie A

Juve, Tudor: “Se mi sento allenatore o traghettatore? Vivo alla giornata”

Le parole dell'allenatore della Juventus Tudor a due giorni dalla sfida contro il Parma
Igor Tudor
Igor Tudor

Saranno Parma e Juventus a chiudere la 32ª giornata del campionato di Serie A nella sfida in programma lunedì 21 aprile alle 20.45 al Tardini. Una gara complicata e che mette in palio punto pesantissimi in chiave salvezza per la squadra di Chivu e in chiave Champions per quella di Tudor.

Proprio il tecnico dei bianconeri ha quindi presentato il match nella consueta conferenza stampa: “Abbiamo lavorato bene, è stata una settimana più lunga e l’abbiamo sfruttata al massimo. Abbiamo avuto qualche problemino Yildiz ha lavorato un po’ con noi e vediamo domani. Koopmeiners ha fatto qualcosa, ma è a forte rischio per la partita. Sono fuori Mbangula e Gatti”.

Tudor: “Arrivare alla gara a mille è l’unica cosa che conta”

Alla domanda se si senta più allenatore o traghettatore Tudor ha così risposto: “Rispondo come ho sempre risposto, quella parola è brutta: in 10-20 anni che sono in Italia, quella parola non mi dà una bella sensazione. Quando uno arriva è un allenatore, uno può andare a casa anche con un contratto di cinque anni. L’allenatore vive alla giornata, partita dopo partita. Va vissuto tutto senza programmazioni, il futuro si costruisce oggi. La partita di oggi si costruisce adesso, così bisogna vivere. Dal passato si prendono lezioni e non ci si pensa più, il futuro non ti dà niente se non ansia. Tu ti devi preparare al massimo così quando arriva la partita vai a mille, è tutto quello che conta. Il resto conta zero”.

Su cosa si aspetta dalla Juve invece: “Io non aspetto nessun step, questo l’ha detto lei. Io mi aspetto una grande gara. Mi aspetto una grande prestazione della mia squadra. Non è detto che loro possano aspettarci, perchè con l’Inter ha pressato alto e si è presa il pareggio. Per fare qualcosa di importante servirà non sbagliare niente, ci stiamo preparando così, con 15 giocatori”.