Serie A

John Elkann: “Thiago Motta l’uomo giusto per la Juve”

ROME, ITALY - MAY 15: John Elkann CEO of Exor N.V. at the end of the Coppa Italia Final match between Atalanta BC and Juventus FC at Olimpico Stadium on May 15, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Image Photo Agency/Getty Images)

Elkann, numero uno di Exor, società che controlla, tra le altre, i bianconeri e la Ferrari, traccia un bilancio sulla stagione che sta per iniziare

Presente a Parigi per assistere ai Giochi Olimpici, John Elkann ne ha approfittato anche per parlare della Juve e del nuovo corso targato Thiago Motta. Sarà una stagione di rinascita per i bianconeri: tanti i volti nuovi, a cominciare dal tecnico italo-brasiliano che ha preso il posto di Massimiliano Allegri, al timone della Vecchia Signora negli ultimi tre anni.

John Elkann e l’anno zero della Juve

Il numero uno di Exor, società che controlla, tra le altre, la Ferrari e la Juve, ha commentato: “Dipende da come si interpreta anno zero. Io penso che lo sport sia una grandissima palestra. Facevo vedere ai miei figli, al Roland Garros, lo slogan sul campo Chatrier: ‘La vittoria appartiene al più tenace’. E la tenacia è non perdere la voglia di rimettersi in partita nei momenti difficili. Importante è affrontare la vita positivamente. Si tratta di fermarsi, fare reset e ripartire. L’anno zero è quando schiacci il bottone reset. Si va avanti senza pensare a ciò che è passato. Gli atleti e le squadre forti sono quelle che hanno questa abilità: non mettersi in un loop negativo che poi porta a cercare alibi, vedere tutti contro di te. D’altra parte se competi, competi con i più forti al mondo”.

John Elkann su Thiago Motta

Elkann spende poi parole al miele nei confronti del nuovo allenatore della Juve Thiago Motta: “È importante approcciare con lui una nuova generazione. Abbiamo una squadra giovane. Il calcio italiano non è più un luogo di destinazione. In piena carriera si va in Premier, alla fine in Arabia Saudita. Il campionato italiano è di giovani che devono formarsi, completarsi. Questa è la realtà e non è per niente un peccato. Il vero peccato è non guardare la realtà. Torniamo all’anno zero. La squadra è giovane, bisogna lavorare con loro. Thiago è giovane, ha esperienza, è stato lui stesso giocatore. È ciò di cui abbiamo bisogno e su cui costruire. Il collettivo della Juventus ha un potenziale straordinario”.