Serie A

Guida e la clamorosa rivelazione: “Io e Maresca non arbitriamo più il Napoli”

Guida, parlando del caso Alfonzetti, ha fatto una clamorosa rivelazione sul Napoli che riguarda anche Maresca
Marco Guida
Marco Guida, arbitro (Getty Images)

L’episodio di violenza che ha caratterizzato la partita dei play-off della categoria Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara ai danni di Diego Alfonzetti, arbitro di diciannove anni, ha sollevato nuovamente il tema della sicurezza dei direttori di gara, soprattutto nelle categoria minori. Un argomento che già in passato era stato argomento di discussione e che in questi mesi non ha portato ad alcuna evoluzione, tutt’altro. A commentare l’episodio, intervenendo ai microfoni di Radio CRC, è stato anche l’arbitro Marco Guida che si è espresso duramente sul tema, evidenziando anche un retroscena che ha del clamoroso.

L’episodio di Diego

«Il tema delle violenze sugli arbitri è molto delicato soprattutto quando si parla di ragazzi di 14-15 anni che quotidianamente subiscono violenze. Ci tengo a mandare un caloroso abbraccio a Diego (l’arbitro 19enne aggredito nel catanese ndr) da parte di tutta la nostra associazione, poiché anche tanti colleghi dell’estero hanno espresso solidarietà verso di lui. Quello che ha vissuto Diego è un attacco vile, vigliacco e disgustoso. Ho sentito Diego e il messaggio che mi ha detto piangendo è stato: ‘Marco, ti assicuro che non permetterò a questi violenti di fermare la mia passione perché io amo arbitrare’. Questa è una risposta che deve dare un grande senso di responsabilità a tutti perché parliamo di un ragazzo di 19 anni che ha la passione per questo sport».

Il passato in provincia

«Anche io sono passato per i campi di provincia e ho preso degli insulti, però questa è un’attività che ti fortifica come uomo e poi come arbitro. Ho avuto la fortuna di non subire mai un’aggressione. Da genitore mi fa molto male sentire di ragazzi di 14 anni che vengono insultati e aggrediti. Sono rimasto colpito dalla scena di una mamma di un ragazzo che mentre un giovane arbitro veniva aggredito gli gridava ‘venduto’. Questi ragazzi arbitrano per 30 euro a partita che equivale a una pizza, e lo fanno solo per passione e rispetto delle regole. Mettetevi nei panni di quel genitore che deve assistere all’aggressione del proprio figlio».

Guida arbitra più il Napoli

«Tengo ad essere trasparente sulla questione. Non c’è nessun retropensiero, il nostro designatore arbitrale Gianluca Rocchi può scegliere il miglior arbitro per la miglior partita – dice il direttore di gara della sezione di Torre Annunziata -. Noi siamo persone per bene. Io e Fabio Maresca possiamo arbitrare tranquillamente a Napoli, ma abbiamo deciso di non farlo poiché  il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano. Non ci sono linee territoriali, ma abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno».