Fiorentina, Palladino: “Orgoglioso della squadra. Angolo? Il problema è il protocollo VAR”
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Esce sconfitta da San Siro la Fiorentina di Raffaele Palladino, che va ko 2-1 contro l’Inter quattro giorni dopo la netta vittoria per 3-0 al Franchi nel recupero della 14esima giornata. Ai microfoni di DAZN lo stesso Palladino ha spiegato le scelte di formazione e ha sottolineato il rimpianto per il calcio d’angolo concesso all’Inter in occasione del vantaggio nerazzurro: “Rifarei assolutamente le stesse scelte, per quella che è stata la grande prestazione di giovedì e perché do grande importanza alla meritocrazia. Non avevo Comuzzo che era squalificato, ma Moreno ha fatto una ottima prestazione. Sono orgoglioso dei miei ragazzi, abbiamo tenuto testa a una grande squadra che lotterà fino alla fine per lo scudetto. Non parlo mai di arbitri, ma c’è rammarico per quel calcio d’angolo. Lì dobbiamo migliorare. Ho materiale tecnico, umano e fisico. A gennaio abbiamo migliorato la squadra sotto tanti aspetti, il mio compito è inserirli piano piano. Abbiamo avuto poco tempo per inserirli, ma sono ragazzi molto applicati che stanno già capendo cosa devono fare all’interno di un gruppo già ottimo“.
Fiorentina, Palladino: “Siamo arrabbiati. Arbitro? No, è il protocollo il problema”
Il tema dell’angolo concesso all’Inter in occasione del vantaggio nerazzurro è stato analizzato anche in conferenza stampa, con Palladino che è entrato ancor più nell’analisi: “Non parlo mai degli arbitri, non li giudico e mi sono ripromesso di non giudicare mai un errore arbitrale. Però sicuramente sul gol dell’Inter ci siamo un po’ arrabbiati: non mi arrabbio con l’arbitro, ma con il protocollo. Se abbiamo uno strumento che deve aiutare gli arbitri a sbagliare meno, non si può non intervenire su un errore oggettivo, la palla è uscita di 20 centimetri. Sono cose determinanti, poi il protocollo dice che non può intervenire il VAR: sono d’accordo che non possa intervenire su tutto, ma così non va bene altrimenti a fine partita ci troviamo sempre a discutere e usciamo arrabbiati“.