Serie A

Commisso, profili falsi e insulti social contro Federcalcio USA e MLS

Rocco Commisso, proprietario della Fiorentina, è finito al centro di un'inchiesta negli Stati Uniti.
Rocco Commisso
Rocco Commisso (Getty Images)

Rocco Commisso, proprietario della Fiorentina, è finito al centro di un’inchiesta negli Stati Uniti per il presunto utilizzo di account anonimi su X (ex Twitter), con cui avrebbe attaccato la Federcalcio statunitense (USSF) e la Major League Soccer (MLS). La vicenda è emersa durante il processo che vede contrapposta la NASL (la vecchia seconda divisione USA, di cui Commisso era presidente) alla MLS e alla federazione americana.

L’origine della battaglia legale

Il contenzioso nasce nel 2017, quando la US Soccer decise di revocare la licenza alla NASL come seconda divisione, decretandone di fatto la fine. Un colpo durissimo per Commisso, che oltre a guidare la lega era ed è tuttora proprietario dei New York Cosmos, storico club ormai inattivo dal 2021. Sentendosi danneggiato, il patron viola ha intentato una causa da 170 milioni di dollari contro MLS e USSF per il presunto danno economico subito.

L’uso dei social e la scoperta dell’account anonimo

Durante il procedimento, gli inquirenti hanno collegato a Commisso il profilo anonimo Global Soccer Fan, usato per attaccare duramente Don Garber, commissioner della MLS, e Sunil Gulati, ex presidente della Federcalcio USA. Nei suoi tweet, i due dirigenti venivano paragonati a Harvey Weinstein e Bernie Madoff, figure tristemente note per scandali e truffe finanziarie.

Nel corso dell’udienza di lunedì, Commisso ha ammesso di aver scritto personalmente quei messaggi, prendendo di mira anche la dirigente sportiva Kathy Carter. Tuttavia, ha espresso rammarico per quanto accaduto:
“Non mi sento bene per quello che ho fatto, perché non è da me. Ho smesso di usare l’account Twitter. Non ho fatto nessun tweet negli ultimi cinque o sei anni e sono felice di aver smesso con tutti i social media”.

Un’ammissione pesante, che aggiunge un nuovo capitolo alla lunga battaglia legale tra l’imprenditore italo-americano e il calcio statunitense.