Il nuovo acquisto bianconero, Cabal, si presenta: “Voglio fare la storia come Chiellini, Bonucci e Cannavaro. Thiago Motta mi dà fiducia. Cuadrado mi ha detto che…”
“Per me è un sogno essere arrivato in una delle squadra più forti in Italia e nel mondo. Ho lavorato davvero tanto già da questa settimana per poter realizzare il mio sogno che non è solo arrivare alla Juventus e fermarmi un anno, voglio diventare un giocatore importante come Chiellini, Bonucci e Cannavaro”. Parole importanti quelle con cui all’Allianz Stadium di Torino si è presentato in conferenza stampa Juan Cabal, 23enne difensore colombiano che la società bianconera ha prelevato dall’Hellas Verona. “Voglio portare alla Juve il mio talento – ha aggiunto –.Vorrei portare anche quello che sono come persona sia in campo, dove cercherò di dare il meglio, sia fuori”. Per potersi definire come giocatore, Cabal ha scelto “Resilienza. Ho lottato molto per realizzare questo sogno. In molti hanno notato che avevo già la maglietta della Juve fin da piccolo e da allora ho sempre inseguito questo sogno di arrivare qui. Ho diversi riferimenti come Cuadrado, Cristiano Ronaldo, Alex Sandro, ma sono vari i giocatori che sono passati in questo club. Io voglio essere uno di quelli che sono passati ma sono rimasti nella storia”.
Cabal e le avance dell’Inter
Cercato anche dall’Inter, Cabal non ha avuto dubbi: “È una decisione che era legata al mio sogno, ma era anche quello della mia famiglia e della società. Non volevo andare in un’altra società. Il mio sogno era venire qui e lottare per questa maglia”. Aiutato nel suo percorso di crescita anche dal granata Duvan Zapata, Cabal ha parlato pure con Cuadrado che, nonostante i trascorsi bianconeri, oggi è inviso ai tifosi della Juventus per essere passato all’Inter: “Ho parlato con Cuadrado ci siamo scambiati qualche parola e mi ha detto che ho preso la decisione giusta perchè non c’è nessuna altra squadra come questa”. Thiago Motta, invece, “mi ha detto di godermela, di essere me stesso e di cercare di diventare un giocatore migliore perché a volte il talento non basta, bisogna lavorare ogni giorno”. Da piccolo Cabal aveva come idolo “Marcelo del Brasile” e del suo nuovo tecnico ha subito apprezzato “quella fiducia che ti dà”. Cabal ha poi aggiunto: “È importante credere in se stessi, perché se non credi in te stesso come possono crederci gli altri? Devi avere fiducia che tutto andrà bene. Il percorso in Italia non è stato facile, ma mi sono abituato e adesso lo conosco abbastanza bene per poter mettere in campo il mio talento e lo voglio fare per la Juventus”.
Cabal e l’approdo alla Juve
Ancora all’inizio della sua avventura alla Vecchia Signora, Cabal ha raccontato le sue impressioni: “Mi sento ancora un po’ stranito quando entro nello spogliatoio, sono meravigliato quando vedo questi grandi giocatori. Sono molto felice di tutto questo e di quello che sto scoprendo, di come mi hanno accolto sia i tifosi che la società. Voglio ridare indietro tutto quello che mi stanno donando tutti in queste prime settimane”. Il colombiano ha poi raccontato: “Essere alla Juve è qualcosa di meraviglioso ed è la cosa più bella che sia successa nella mia carriera. Non ho neanche le parole giuste per descrivere quello che mi sta succedendo, ma posso solo dire ‘Wow sono qui’. A volte non riesco a smettere di piangere e non riuscivo a smettere di piangere quando mi hanno chiamato per confermarmelo. Non riuscivo nemmeno a dormire e volevo fare la valigia per venire qui. È una gioia che non è solo mia ma di tutta la mia famiglia, della mia compagna e di tutte le persone che mi hanno accompagnato nella mia crescita. Sono una persona semplice e voglio continuare così”. Per Cabal alla Juve i giocatori sono “tutti leader soprattutto in campo perché andiamo tutti verso lo stesso obiettivo”. Entusiasta lui, ma grande euforia anche tra i suoi connazionali e adesso il suo problema sarà soddisfare le richieste, visto che dalla Colombia arrivano richieste chiare: “Tutti vogliono che mandi le mie magliette. Sono tutti contenti. Qui c’è una bella energia e mi hanno fatto sentire parte della squadra fin da subito”.