Calcio

Rodney Strasser, dal Milan stellare all’Eccellenza

La parabola di Rodney Strasser: dallo Scudetto con un Milan stellare ai campi di Eccellenza con la maglia del Favl Cimini
Rodney Strasser
MILAN, ITALY - DECEMBER 13: Rodney Strasser of Milan during the TIM Cup match between AC Milan and Reggina Calcio at San Siro Stadium on December 13, 2012 in Milan, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Ci sono storie nel mondo del calcio difficili da spiegare. Picchi di celebrità e vertiginose cadute che la ragione stenta a comprendere. Ne è un chiaro esempio Rodney Strasser, che i tifosi milanisti ricorderanno molto bene. Nato a Freetown, la capitale della Sierra Leone, il 30 marzo del 1990, muove i primi passi nel Kallon, l’ex Sierra Ficheries, a cui ha dato il proprio nome – dal 2002 – il nuovo proprietario Mohamed, ex attaccante, tra le altre, di Inter, Bologna, Genoa, Cagliari, Reggina e Vicenza.

Strasser, un centrocampista roccioso, aggressivo, carismatico e dotato di notevoli abilità atletiche, viene notato ancora minorenne dal Milan, che vede in lui il perfetto alter ego di Gennaro Gattuso. Inizia con la Berretti, con cui conquista uno Scudetto in finale contro la Juventus, seguito con grande attenzione dal tecnico della Prima Squadra Carlo Ancelotti che, il 21 dicembre 2008, gli regala l’esordio in Serie A, mandandolo in campo all’82’ al posto di Kaladze nel 5-1 a San Siro contro l’Udinese, match in cui rimedia un cartellino giallo soli 5 minuti dopo il suo ingresso.

La stagione seguente, promosso in Primavera, con cui mette in bacheca una Coppa Italia di categoria, ha modo di tornare con i ‘big’, stavolta allenati da Leonardo, con cui disputa la sua seconda partita ufficiale tra i professionisti. Ma sarà nel 2010-11, sotto la guida tecnica di Massimiliano Allegri, che vivrà l’annata migliore, giocando in un centrocampo stellare al fianco di Pirlo e Gattuso alle spalle di Ibrahimovic, fregiandosi dello Scudetto vinto dai rossoneri e guadagnandosi il debutto con la propria nazionale: saranno in totale 3 le presenze in Serie A, condite da un gol, il 6 gennaio 2011, che all’85’ – su assist di Cassano – decide la trasferta a Cagliari, più altre 2 in Champions League.

Strasser, la carriera tra Italia, Croazia, Portogallo e Finlandia

Ceduta già dall’estate del 2010 la metà del suo cartellino al Genoa nell’ambito dell’operazione che ha portato Papastathopoulos a Milano, pur senza mai trasferirsi effettivamente in Liguria, il 14 giugno 2011 viene riscattato dal club rossonero, che lo manda a giocare con continuità in prestito a Lecce. In Salento disputa 12 partite – segnando un gol – in campionato e una in Coppa Italia, facendo ritorno alla base durante il mercato invernale, pochi giorni dopo essersi procurato la frattura composta del malleolo mediale della caviglia sinistra.

Torna in campo il 10 aprile 2012, subentrando a Seedorf nel match contro il Chievo, ma il luglio seguente è costretto a fermarsi per altri tre mesi a causa di una frattura al malleolo tibiale. Quella del 13 dicembre, in Coppa Italia nel successo per 3-0 contro la Reggina, sarà di fatto la sua ultima apparizione con la maglia del Milan. Nel gennaio 2013, infatti, viene ceduto in prestito al Parma nell’ambito dell’operazione che ha portato Zaccardo in Lombardia e Mesbah in Emilia, ma a causa di continui problemi fisici scende in campo in due sole occasioni.

Durante la sessione estiva di calciomercato viene ceduto a titolo definitivo al Genoa come parziale contropartita per il riscatto di Constant, ma il Grifone lo gira immediatamente alla Reggina in Serie B. Con 22 presenze in cadetteria convince la dirigenza rossoblù a dargli una chance e tenerlo in rosa per la stagione 2014-15 ma, a gennaio, ancora in attesa del debutto ufficiale, scende ancora di categoria, ingaggiato in prestito dal Livorno, con cui disputa soltanto 2 incontri. L’annata successiva si divide tra la Lupa Castelli Romani, in Serie C, con cui – in 16 tentativi – ritrova la via del gol 4 anni dopo l’ultima volta, e l’NK Zagabria, nel massimo campionato croato, che gli dà fiducia in 12 occasioni, esattamente come, nel 2016-17, il Gil Vicente (cui va aggiunto uno spezzone in Coppa di Portogallo).

Torna così al Genoa, ai margini della rosa, ma rescinde il proprio contratto a dicembre e resta disoccupato per 12 lunghissimi mesi, quando viene ingaggiato a parametro zero dal Villafranca Veronese. 14 partite non gli valgono la conferma e Strasser resta svincolato fino al maggio 2020, quando a dargli una nuova possibilità di rilanciare la propria carriera è il Turun Palloseura, con cui scende in campo 7 volte in campionato e 2 in Coppa di Finlandia.

Strasser, l’epilogo in Eccellenza

Torna in Italia nel settembre 2021, con il Cattolica fresco di ripescaggio in Serie D, ma calca il prato verde soltanto in 6 occasioni, restando poi nuovamente svincolato fino al febbraio del 2023, quando si lega al Favl Cimini Viterbo, militante in Eccellenza, epilogo di una parabola discendente che ha poche analogie nella storia del calcio.

La società Polisportiva Favl Cimini è lieta di annunciare l’ingaggio di Rodney Strasser, centrocampista originario del Sierra Leone, classe 1990, che fu acquistato dal Milan nel 2007. Nel 2010 l’esordio in Champions League contro l’Auxerre. Nel gennaio 2011 anche il primo gol in serie A che è valso ai rossoneri la vittoria in casa del Cagliari. Il calciatore ha vestito anche le blasonate maglie di Lecce, Livorno, Parma e Reggina. Per lui recenti esperienze nella serie B portoghese ed in serie D con Villafranca Veronese e Cattolica“, il comunicato del club laziale, che non verrà tuttavia ripagato.

Strasser, infatti, si rivela ‘arruolabile’ sole 8 volte durante la sua semestrale esperienza in giallonero. Salvo ripensamenti, Strasser – a 34 anni – ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e dedicarsi anima e corpo a progetti di sviluppo di cui il suo Paese natale ha tanto bisogno. Con la ‘Fondazione Rodney Strasser’, infatti, sta portando avanti dei progetti importanti, con l’obiettivo di aiutare i bambini della Sierra Leone soprattutto con la costruzione di ospedali, scuole e campi da calcio.

Inoltre, con il progetto Sick Pikin, ha donato un nuovissimo generatore da 100 KVA e 325 litri di gasolio all’ospedale Princess Christian Maternity Hospital di Freetown, dove le frequenti interruzioni di elettricità avevano recentemente causato la morte di alcuni giovanissimi: “Sono anche nato qui al PCMH, quindi voglio aiutare quando ce n’è bisogno. Ho giocato molte partite di calcio attorno al campo Fourah che è vicino a questa struttura e la maggior parte delle volte sono passato vicino all’ospedale pediatrico“, sono state le parole dell’ex pupillo di Zlatan Ibrahimovic, con la speranza che, fuori dal rettangolo di gioco, l’ambizione e il coraggio mostrati sino a oggi siano assistiti da quella fortuna che troppo spesso ha scelto di voltargli le spalle.