L’attaccante senegalese torna sui suoi anni al Milan e sui momenti più belli vissuti col la maglia rossonera
Protagonista assoluto della salvezza conquistata dall’Empoli – suo il gol, il sesto in sei mesi al Castellani, al 93′ all’ultima giornata contro la Roma – M’Baye Niang dallo scorso 30 giugno figura nella lista degli svincolati di lusso. Il 29enne (ne compirà 30 il prossimo 19 dicembre) attaccante senegalese ai microfoni di Milan News ha riportato indietro il nastro tornando ai suoi anni in rossonero.
Niang e gli anni al Milan
In totale, in tre diverse esperienze, ha messo insieme 79 presenze (12 le reti e 9 gli assist) con il Diavolo: “Il Milan per me significa tanto, è il club che mi ha dato la possibilità di vivere momenti speciali in Europa. Ho incontrato persone stupende nel club, nello staff. Mi ha fatto molto crescere, il Milan rimane uno dei più grandi al mondo e va rispettato, perché ha una storia importantissima, bisogna giocare bene e dare il 100%. Rimpianti per essere arrivato troppo presto? Non direi, perché quando il Milan mi ha acquistato giocavo già tra i professionisti in Francia. Ovviamente per me fu un passo grande per la carriera, ma ero pronto e sentivo di giocarmela. Ho vissuto momenti molto belli, emozioni forti e comunque il Milan mi ha fatto crescere più velocemente. Rimarrà sempre nel mio cuore”.
Niang al Milan: alti e bassi
“Il momento più bello il derby con l’Inter vinto per 3-0 (31 gennaio 2016, ndr) – rivela –. Servo un assist a Bacca e segno il gol che chiude definitivamente la partita. Fu una serata magica. Il palo colpito a Barcellona è il grande rimpianto. Doveva andare così, avevo incrociato il pallone e non è andata come speravo. Sono cose nel calcio che succedono anche ai più grandi, serve andare avanti ma ho avuto altre occasioni per prendermi delle soddisfazioni. Così come il Milan che è tornato ad essere stabilmente in Champions”. A proposito della formazione attuale commenta: “Una bella squadra, l’anno scorso quando ho incrociato i rossoneri c’era Pioli che ha riportato la squadra dove merita dopo anni di difficoltà. Quando vai a San Siro è sempre una sensazione forte”.
Niang sugli allenatori e il rapporto con i compagni al Milan
Niang parla poi degli allenatori avuti al Milan e ammette: “Mihajlovic era la persona che mi aveva capito meglio di tutti, mi capì dal primo giorno. Ho solo gratitudine nei suoi confronti perché mi aveva dato tante responsabilità e io volevo restituirle in campo. San Siro non è uno stadio qualunque, quando entri devi essere consapevole di quello che puoi dare e devi avere fiducia in te stesso, mostrare qualità e carattere. Tutte cose che mi ha insegnato Mihajlovic. Sono grato anche ad Allegri per avermi fatto esordire. Il rapporto con i compagni? Ho avuto la fortuna di avere dei compagni di squadra molto forti, come Mario (Balotelli, ndr) ma anche Robinho, Mexes, Menez. Tanta qualità e tanti insegnamenti. E se hai talento e trovi l’allenatore giusto puoi far emergere al massimo le tue qualità”.