Italia, Spalletti: “Retegui? Per ora non convoco nessun altro. La Germania…”

L’Italia è pronta a tornare in campo. Nella serata di domani, alle 20.45, la squadra di Luciano Spalletti ospiterà la Germania a San Siro nella partita valida per l’andata dei quarti di finale di Nations League. Il primo atto, che anticiperà un secondo in programma il 23 marzo a Dortmund e che determineranno chi tra le due passerà alle semifinali della competizione Uefa. Ua sfida ricca di storia, di emozioni e di calcio. Due rose talentuose che si sfideranno alla Scala del Calcio, facendo però i conti anche con alcuni problemi fisici. Il commissario tecnico azzurro, per esempio, sarà chiamato a rinunciare a Matteo Retegui, di ritorno a Bergamo, e che è stato argomento centrale della conferenza stampa di vigilia.
Retegui e Zaccagni
«Retegui? L’abbiamo rimandato a casa perché non ce l’avrebbe fatta, ha un affaticamento e lo abbiamo mandato via. Per il momento non chiamo nessuno, vediamo come va la prima sfida e anche in base al recupero di Zaccagni e Cambiaso. Piccoli o Baldanzi se chiamo qualcuno. Non aver convocato un sostituto di Retegui dipende anche dall’avere centrocampisti con gol nelle gambe come Frattesi o Barella. Ci aggiungerei anche Casadei. Si guarda di fare le cose più logiche possibile, un po’ di equilibrio bisogna averlo. Se metti un centrocampista ti dà una mano in più, se metti uno come Raspadori o Maldini hai più possibilità di fare gol. Magari Raspadori ti aiuta ugualmente a fare la fase difensiva, perché ora sta benissimo e ha tutto. Gli altri come stanno? Cambiaso e Zaccagni c’è il rischio che siano disponibili solo per la seconda partita con la Germania. Anno della qualificazione al Mondiale? Grazie che ce lo avete ricordato (ride, ndr). Questi ragazzi riflettono su quello che devono fare, sono vogliosi di mettere in pratica quello che gli viene richiesto: ci sarà sicuramente crescita. »
La partita
«Italia-Germania ha un fascino per i trascorsi, sono due nazionali fortissime e lo sono sempre state. Sono convinto sarà una bella gara, tutte e due le squadre la giocheranno per vincere a viso aperto. Se dobbiamo andare a rincorrere, sarà difficile vincere. In alcuni momenti saremo costretti a scegliere nella qualità che loro esibiranno. Noi vogliamo vincere. Ricci e Rovella al ballottaggio? Sono tutti e due bravi nella gestione e nella regia della squadra. Rovella è più mediano, che quando fa questa riga per terra e vede che gli avversari vogliono andare oltre diventa tignosissimo. Non ho detto chi gioca (ride, ndr), meglio aspettare l’allenamento. Ho tanti dubbi perché ho 23 calciatori forti ma sono tranquillo perché so che l’altro riuscirà a fare tutto. L’Italia non vince con la Germania da 13 anni? È vero. Abbiamo fatto anche quattro pareggi nelle ultime sei partite, ma abbiamo il dovere di essere quel sogno che tutti gli italiani hanno nel vedere giocare la Nazionale. Cioè vincere le partite ed essere una nazionale forte: noi abbiamo questo dovere qui. Ci dobbiamo portare dietro la nostra storia, nel bene e nel male, conoscere bene quello che vogliono gli italiani vedendo giocare a calcio la nostra nazionale»
Alcuni singoli
«Gatti? In proiezione delle due partite, possono giocare tutti, valuteremo di giorno in giorno. Può essere che nella seconda faccia scelte differenti perché sono molto ravvicinate. Lui è un difensore molto forte a difesa schierata, sta imparando anche cose diverse ora. Lo abbiamo riportato perché lo abbiamo visto adattarsi a cose nuove. Kean è migliorato a livello personale? Sì, molto. Poi con lui ho avuto la possibilità di confrontarmi, non solo sul calcio, al telefono o quando sono andato a vedere la Fiorentina. L’ho conosciuto meglio, è un po’ diverso dal messaggio che manda: è un ragazzo molto sensibile, che tiene alla sua professione e ai suoi compagni. È perfettamente dentro quella qualità morale di squadra che vogliamo andare a creare. Gioca Buongiorno? Nelle due partite è possibile. Anzi, quasi sicuramente giocherà Buongiorno nelle due partite»
Nagelsmann
«Nagelsmann è un collega molto forte, guardando le sue squadre si capisce che è un allenatore moderno che lavora sul campo. La squadra si comporta in base alle richieste che vengono fatte. Il calcio di inizio ne batti uno a partita, gliene si riconoscono sette o otto battuti diversamente e ricercati: si vede che vanno a fare quella cosa richiesta dall’allenatore, a cui tutti fanno attenzione nei comportamenti. Sul calcio di rinvio variano e si vede. Nella costruzione bassa difende e costruisce a quattro, nella costruzione media passa a tre con un centrocampista che entra dentro, spinge i terzini. Gioca un calcio molto offensivo, che assomiglia molto alle qualità dei giocatori che ha. Lui è sicuramente dentro questo processo di crescita del gioco della Germania, che è partito una decina di anni fa: prima era una nazionale più attenta ad avere muscoli e forza. Dopo l’avvento di Guardiola, è stato messo dentro anche qualità tecnica, possesso palla, gioco corto. Ora è una squadra completa come proposta di calcio e Nagelsmann è dentro questa completezza di proposta. È un allenatore forte »
Gli assenti della Germania
«Mancano Kai Havertz e Florian Wirtz? Di assenti una nazionale come la Germania non ne ha. Chi sono? Se non gioca un esterno ne gioca un altro, ne ha 4-5 di livello altissimo: sono tutti calciatori veloci, che sanno saltare l’uomo e fare uno contro uno. A metà campo gli avanzano calciatori fortissimi. Non gli manca nessuno, come a noi non manca nessuno: sarà una squadra piena di grandissima qualità e proporrà il loro gioco, al di là dell’assenza di un paio di elementi che hanno giocato più spesso »