Calcio

Italia – Francia, un classico senza tempo: analisi e precedenti

Italia e Francia nuovamente faccia a faccia come 114 anni fa: ecco i precedenti e alcune curiosità
Giovanni Di Lorenzo
Giovanni Di Lorenzo

Italia – Francia, domenica 17 novembre ore 20:45, Stadio Giuseppe Meazza. Come 114 anni fa, la sessantaduesima gara degli azzurri nel capoluogo lombardo coincide con l’anniversario dell’esordio della Nazionale. 

I precedenti

È la quarta volta che le due squadre si affrontano a Milano: 6-2 è il risultato ottenuto nella prima, è arrivato il bis dieci anni dopo nel 1920. Poi, ottantasette anni dopo, a San Siro entrambe portarono a casa un punto frutto di un pareggio a reti bianche. E, dopo altri diciassette anni, domenica si disputerà il quarto confronto, valido per l’ultima giornata della fase a gironi di Nations League che mette in palio i primi due posti e la qualificazione ai quarti di Finale. 

Il bilancio è favorevole agli azzurri

Un classico senza tempo, ricco di precedenti e di storia. Sono 40 i confronti diretti tra Italia e Francia, il primo risale al 1910 e l’ultimo è quello di settembre al Parco dei Principi. Il bilancio pende per gli azzurri che contano 19 vittorie e 10 pareggi, con 85 gol fatti e 57 subiti. 11 invece, i successi per i transalpini. Il match al Parco dei Principi di due mesi fa ha visto trionfare la squadra di Spalletti 1-3, una vittoria che mancava da sedici anni a cui si aggiunge il fatto che nella Ville Lumière la Nazionale non esultava dal 1955. Il successo più netto dell’Italia è il 7 a 0 a marzo dl 1925 a Torino. 

Le curiosità sui primissimi incontri

In attesa del calcio d’inizio della partita di domenica, ci sono alcune curiosità che forse in pochissimi ricorderanno in quanto risalenti proprio ai primi incontri. Nel 1910, anno dell’esordio della Nazionale, la Francia si presentò con una squadra formata solo da calciatori provenienti dalle squadre a Est di Parigi o a Nord della Senna. Quelli più importanti non furono convocati. Nel 1912 il terzo confronto diretto a Torino, qui venne coniato il termine “papera” per un errore del portiere che consentì agli avversari di andare in rete per la quarta volta. Allora tra i pali c’era Vittorio Faroppa. Fu Umberto Meazza a definire così lo sbaglio dell’estremo difensore, dichiarando nel post gara: “El Vittorio stava in porta con piedi larghi e goffi, sembrava una papera”