Calcio

Inter, Marotta: “Paratici-Milan, non ho in fluito”

Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta ha negato qualunque coinvolgimento nella trattativa, poi saltata, tra Fabio Paratici e il Milan
Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta
Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta (Getty Images)

Beppe Marotta assicura: nessun coinvolgimento, né tantomeno ostacolo, alla trattativa tra Fabio Paratici e il Milan per portare il suo ex collega ai tempi della Juventus in rossonero come nuovo direttore sportivo. Il presidente dell’Inter ha fatto chiarezza assoluta sulla questione direttamente dal palco dell’evento Il Foglio a San Siro: “Questa è un’altra leggenda metropolitana milanese. Io non so se esiste un cavaliere bianco, una metafora che si usa tanto nella finanza. Come è possibile immaginare che io abbia potuto condizionare il proprietario, il presidente o l’amministratore delegato del Milan. Sono tutte persone che hanno competenza e non aspettano il mio suggerimento. Anche volendo, cosa avrei fatto? A me personalmente, se Paratici venisse a fare il direttore sportivo del Milan sarei ancora più contento, perché mi genererebbe ulteriori stimoli e quindi sarei ancora più incazzato.

Fallimento? No grazie

Marotta, inoltre, ha fugato ogni dubbio anche su un’eventuale ipotesi fallimento dell’Inter, della quale ogni tanto si torna a parlare con insistenza. Anche queste, per il presidente nerazzurro, sono solamente fantasie: “Fallite addirittura è una parolaccia che proprio non esiste. Su di noi ne dicono tante. Con un pizzico di ironia fa parte di quel concetto della cultura dell’invidia. Chi vince generalmente si porta dietro questo concetto sbagliato. Noi non abbiamo mai rischiato il fallimento, siamo una società che ha un’esposizione finanziaria, abbiamo un bond che controlliamo benissimo. Non abbiamo debiti verso fornitori o banche, altrimenti non avremmo potuto essere iscritti. Ci sono licenze che impongono il rispetto di certi parametri finanziari ed economici. Non abbiamo pendenze, paghiamo il debito verso l’erario, c’è questo luogo comune di confondere le difficoltà sopra la nostra testa rispetto alla gestione del club”.