Il Milan tiene Fonseca, ma la fiducia non c’entra
Paulo Fonseca sempre più al centro del ciclone in casa Milan, eppure paradossalmente anche sempre più difeso dai vertici societari. Nonostante un inizio di stagione altalenante e un rapporto complicato con lo spogliatoio, il portoghese non è di fatto mai stato messo in discussione ai piani alti del club rossonero e, al di là del percorso europeo comunque positivo, alla base di questa fiducia non sembrano esseri né i risultati né tantomeno il calcio fin qui proposto dalla squadra, che a tratti è sembrata slegata e soprattutto priva della giusta mentalità per puntare agli obiettivi ambiziosi decantati a inizio stagione. Se l’ex Roma e Lille è ancora al comando si deve più che altro a una questione economica, che è poi pilastro chiave dietro la scelta di puntare proprio su di lui per ripartire dopo il ciclo con Stefano Pioli.
Conti in tasca
Il quadro chiaro della situazione arriva dal portale Tuttomercatoweb.com: il club rossonero ha stanziato 7 milioni totali per il tecnico in questa stagione, in linea con i parametri della vecchia guida tecnica che percepiva intorno ai 3 milioni di euro netti l’anno. Ecco perché oltre a lui l’altro candidato forte era Julen Lopetegui, poi finito alle spalle dello stesso Fonseca a causa dei mancati trascorsi in Serie A e accasatosi dopo un lungo corteggiamento del Diavolo al West Ham. Fonseca, nonostante uno stipendio relativamente basso. Il portoghese ha firmato un contratto da circa 2,5 milioni e cambiare in corsa per il Milan vorrebbe dire quasi certamente sforare i parametri stagionali. Ecco il perché della fiducia rinnovata, al netto tuttavia del rapporto difficile con vari top player della rosa che ne sta dilapidando il valore (Theo Hernández su tutti). Ora, però, serve a tutti i costi centrare la Champions: la mancata qualificazione coinciderebbe con una perdita di circa 50 milioni, scenario assolutamente da evitare. Per ora, però, si va avanti insieme, anche tappandosi il naso.