Paulo Fonseca non si risparmia e aiuta i fantallenatori a districarsi, almeno in parte, dietro le possibili scelte di formazione per il suo Milan in vista della gara contro l’Udinese: “Non so se qualcuno verrà punito dopo i fatti di Firenze, vediamo domani. Per me nessun calciatore è più importante della squadra. Bisogna prendersi le proprie responsabilità quando si sbaglia. E se qualcuno sbaglia in questo spirito di squadra per me è difficile. Vediamo domani come sarà. Chi al posto di Theo? Non ho deciso. Turnover? Magari. Abbiamo questa necessità in questo momento. Musah può giocare in diverse posizioni. Giocare da esterno in questo momento non mi sembra una possibilità. Ringrazio Pochettino che ha liberato prima Pulisic. Sta giocando molto? Mah, abbiamo fatto sette partite, cosa si dirà a fine stagione? Poi è in un ottimo momento, è stato il più costante“.

Presa di posizione

Ma soprattutto, quel che è emerso da questa conferenza stampa al di là delle indicazioni sulla formazione, comunque preziose in chiave fantacalcistica, è stata la voglia di Fonseca di far percepire agli addetti ai lavori la sua presa salda sullo spogliatoio. Il tecnico ha risposto in maniera dura e piccata a chi gli ha domandato in particolare se si sentisse o meno capito all’interno del gruppo: “La mia leadership non è da farla vedere fuori, io non sono un attore. Se abbiamo qualche problema, non me ne frega un c***o del nome del giocatore. Io ci parlo. Frontalmente, direttamente, con la squadra o con i giocatori”.