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Juve, Danilo dice addio: ufficiale la rescissione del contratto

Danilo, Juve
Danilo, Juve (Getty Images)

Danilo ha detto addio alla Juve con una lunga lettera. Dopo anni passati con la maglia bianconera indosso, arrivando addirittura a ereditare la fascia da capitano, l’arrivo di Thiago Motta si è rivelato decisivo per la sua esclusione dalla rosa. In queste ore la Vecchia Signora, con un comunicato ufficiale, ha annunciato la rescissione di Danilo che ora spiana la strada per il suo addio dalla Serie A e il ritorno in patria, dove firmerà un contratto biennale con il Flamengo. Un addio che arriva dopo 213 presenze, 9 gol segnati e 14 assist, dopo sei anni in cui è riuscito a conquistarsi la fiducia della propria gente, smentendo le critiche iniziali di chi non aveva accettato lo scambio con il Manchester City che li aveva costretti a salutare Joao Cancelo.

Il comunicato della Juve su Danilo

«Danilo Luiz da Silva e la Juventus si salutano: le strade del difensore brasiliano e della società bianconera si dividono dopo cinque anni e mezzo trascorsi insieme. È ufficiale la risoluzione consensuale. 213 presenze impreziosite da nove reti, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana e due Coppe Italia – l’ultima alzata da capitano a Roma lo scorso maggio. Danilo è sempre stato un esempio di professionalità e di impegno, dal suo esordio con gol contro il Napoli il 31 agosto 2019, fino all’ultima gara giocata in bianconero, contro il Venezia, il 14 dicembre 2024. Un campione a cui non possiamo che augurare il meglio: grazie di tutto e in bocca al lupo per il futuro!».

La lettera di addio di Danilo

«Non è mai facile separarsi da un amore e da un luogo che mi ha dato tanto, da una maglia che mi ha fatto provare grandi emozioni, in un club e una storia che mi hanno fatto ritrovare valori che mi hanno accompagnato durante tutta la mia carriera e che ho imparato dai miei genitori. Ho imparato dai miei compagni a difendere questi valori con le unghie e con i denti, insegnamenti che ho passato anche ai miei figli che hanno fatto di Torino la loro casa. Ora non posso più far parte di questo club ma ciò che mi rende orgoglioso è di non aver mai cambiato atteggiamento nei confronti di questo club. Ai tifosi chiedo scusa quando ho deluso, mai per mancanza di impegno e di lavoro, e ringrazio con tutto il cuore per il modo in cui mi hanno accolto e per il legame che abbiamo costruito. Mi emozionavo quando cantavate l’inno allo stadio».