Calcio

Di Maria e le minacce incredibili: “Teste di maiale e pallottole”

Di Maria (Getty Images)

L’argentino ex Juventus si è soffermato sulle pesanti pressioni subite da lui e la sua famiglia

«Sono stati mesi orribili dove semplicemente pensavamo e piangevamo ogni notte perché non potevamo realizzare il nostro sogno. C’era una minaccia nel quartiere dei miei genitori. È arrivata ovunque e, contemporaneamente, c’è ne è stata un’altra presso l’agenzia immobiliare di mia sorella, che non è venuta alla luce perché lei e mio cognato erano spaventati e non hanno denunciato. C’era una scatola con una testa di maiale e una pallottola in fronte e un biglietto che diceva che se fossi tornato al Rosario, la prossima testa sarebbe stata quella di mia figlia Pía».

Sono le parole, riportate da AS, di Angel Di Maria che in una recente intervista ha parlato delle pesanti pressioni subite da lui e la sua famiglia per un eventuale ritorno al Rosario Central. Di Maria ha spiegato: «Poi c’è stata la minaccia alla stazione di servizio dove sono stati sparati dei colpi di arma da fuoco. È stato pazzesco. Chi non capisce è perché non si mette al mio posto nemmeno per un secondo, perché è facile lamentarsi e insultare sui social senza mettersi nei panni di qualcun altro. Chi ha una famiglia mi capisce. È molto facile parlare dall’esterno e criticare senza sapere, non vogliamo la vita in carcere, non è quello che vogliamo vivere».