Calcio

Da Rodri a Carvajal, calciatori in rivolta: “Troppe partite”

I giocatori non ci stanno e protestano per il calendario parecchio fitto: "Sono 3-4 anni che ci lamentiamo ma non ci ascoltano"
Rodri, Manchester City
Rodri, Manchester City (Getty Images)

Con una Champions League formato XL e il nuovo Mondiale per Club, le formazioni che arrivano in fondo alle competizioni rischiano di giocare un numero enorme di partite. Praticamente non ci si ferma mai e, così facendo, il rischio di infortunarsi aumenta esponenzialmente. I calciatori sono pronti a insorgere e alcuni hanno già dato i primi segnali di “malessere”. Dopo il centrocampista del Manchester City Rodri, che ha parlato di sciopero, anche altri colleghi hanno espresso tutto il proprio malcontento.

I calciatori minacciano lo sciopero

Il laterale del Real Madrid Dani Carvajal, a margine della presentazione di un documentario, ha detto: “Lo sciopero è una possibilità. Non tengono conto dei calciatori e siamo noi che dobbiamo alzare la voce. Credo che se continueremo così arriverà il momento in cui non ci saranno altre opzione. Non so cosa succederà ma siamo preoccupati perché siamo noi quelli che subiamo”. Gli fa eco Jules Koundé, difensore del Barcellona: “Ci sono sempre più partite, meno tempo per riposare e più infortuni. Sono 3-4 anni che noi giocatori ci lamentiamo ma non ci ascoltano. Arriverà il momento in cui dovremo scioperare. Ora col nuovo Mondiale per Club si rischia di giocare 70 partite all’anno, una follia”.