Coppe Europee

Milan, Conceicao: “Eliminazione mia responsabilità. Siamo tutti arrabbiati”

Il tecnico del Milan Sergio Conceicao commenta così l’eliminazione dei rossoneri al playoff di Champions League
Conceicao, allenatore del Milan
Conceicao, allenatore del Milan

Il Milan di Sergio Conceicao non va oltre l’1-1 casalingo contro il Feyenoord ed è costretto a dire addio alla Champions League. I rossoneri vengono eliminati al playoff nonostante il gol di Gimenez dopo poco più di 40 secondi che aveva pareggiato il gol di Paixao a Rotterdam. Il Milan comanda la partita, ma l’espulsione di Theo Hernandez costringe gli uomini di Conceicao per oltre mezz’ora in inferiorità numerica e il Feyenoord ne approfitta segnando il gol qualificazione con il colpo di testa di Carranza. Ai microfoni di Sky Sport Sergio Conceicao ha commentato così l’eliminazione odierna: “C’è grande delusione, siamo tutti arrabbiati. Abbiamo preparato la partita per vincerla, durante la gara non vedevo il modo in cui loro potevano tirare in porta. Abbiamo sbagliato diverse occasioni per raddoppiare, siamo delusi e arrabbiati per come è andata questa partita. Di colpe ne abbiamo e tante, adesso dobbiamo pensare al campionato e alla Coppa Italia. Dobbiamo lavorare di più, se pensiamo alla partita di Zagabria e quella di oggi, abbiamo giocato parecchio tempo in inferiorità numerica e ha fatto la differenza”. 

Milan, Conceicao: “La faccia di questa eliminazione è la mia. Theo? Può fare di più, come il suo allenatore”

Inevitabile l’analisi sull’espulsione di Theo Hernandez, commentata così da Conceicao: “La faccia di questa eliminazione è quella di Sergio Conceicao, non quella di Theo. Nei sei anni precedenti sono arrivato cinque volte agli ottavi con il Porto. Theo lo conosco da tanto e so che può fare di più, così come il suo allenatore. C’è da migliorare su tanti punti, specialmente a livello mentale. Sono stato in Italia da calciatore e capisco le pressioni, di certo l’ambiente non aiuta i calciatori. I cambi? Le decisioni sono mie, sono pagato per questo. Cambiare per cambiare non vale la pena, se i cambi danno qualcosa alla partita vengono fatti. Gimenez è arrivato una settimana fa, era infortunato e ha giocato anche rischiando di farsi nuovamente male. Eravamo in inferiorità numerica e ci siamo abbassati. Sono scelte mie, se non arrivo agli obiettivi che mi ha prefissato la società magari verrò mandato via”.