Milan-Inter, Conceiçao: “Coppa Italia strada più corta per l’Europa”

Reduce dalla sconfitta per 2-1 al Maradona contro il Napoli (la nona in questo campionato) che ha praticamente ridotto al lumicino le speranze di qualificazione alla prossima Champions League, il Milan si gioca tutto in Coppa Italia dove sfiderà l’Inter di Simone Inzaghi in semifinale. I precedenti stagionali sorridono ai rossoneri, che hanno battuto i nerazzurri sia all’andata in Serie A (2-1) che nella finale di Supercoppa italiana a Riad, quando sotto per 2-0 sono riusciti a rimontare fino al 3-2. “Sono state partite importanti per noi – commenta Sergio Conceiçao nella conferenza stampa della vigilia –. I momenti sono diversi con giocatori differenti in campo. Vedremo di fare una buona partita, vediamo l’Inter cosa potrà fare; sono una squadra fortissima, con lo stesso allenatore da tanto tempo e un gioco solido. Ma noi vogliamo vincere. La Coppa Italia è la via più corta per andare in Europa. Il Milan non è abituato a questa classifica, ma in campionato abbiamo ancora delle partite. Il gruppo sta bene, Loftus-Cheek tornerà oggi a Milano. Sono tutti disponibili. Abbiamo ancora un allenamento domani. Oggi abbiamo fatto un lavoro differenziato per chi ha giocato di più a Napoli, poi lavoro tattico un po’ oggi e domani, senza intensità. Poi sta a me scegliere. Dopo la partita sono molto più bravo, perché so cosa fare. Domani presentiamo un undici titolare forte e chi è in panchina entra bene. Se potessi giocare con 26 titolari, lo farei, ma non è possibile”.
Milan, Conceiçao su Gimenez, Joao Felix e la fase difensiva
Sul momento complesso che stanno attraversando Santiago Gimenez e Joao Felix commenta: “Oggi ha segnato tanto in allenamento – dice riferendosi al messicano -. Ci sono delle eccezioni, ma arrivare qui in Italia e incidere subito… Ci vuole un po’ di adattamento, è assolutamente normale. Noi vogliamo subito Santiago Gimenez che arriva e fa quattro cinque gol, poi c’è stato un calo ed è normale. L’aiuto più grande che gli posso dare – e a me in Italia le prime partite mi davano della pippa, poi ho segnato in finale di Supercoppa italiana contro la Juve – è lasciarlo tranquillo nel suo spazio. Stessa cosa per Joao Felix, non sapevo del dialogo con Walker, ma sono cose normali fra i giocatori. Ora non sono la persona più felice del mondo per tutto quello che ho vissuto in questi mesi. In pochi momenti sono felice, in molti più deluso. Bisogna migliorare. Ma non è facile per nessuno. Sono focalizzato a vincere titoli. Ne ho vinti alcuni, 13. Io sono in questa situazione, al nono posto, quando in Portogallo con squadre che lottavano per non retrocedere ero più sopra. Io sono un allenatore che ogni partita lotta per vincere ed arrivare a traguardi importanti, non per il nono posto. Io allenatore da coppa? Ne ho vinte 9. Gli allenatori vincono o non vincono. Poi c’è il peso del titolo”. Sui 17 gol subiti in 20 partite chiarisce: “L’equilibrio è di tutta la squadra, non solo della linea difensiva. Mi piace avere la squadra compatta e corta, ne abbiamo parlato, ma se davanti non facciamo un pressing forte non ce la facciamo”.
Conceiçao sulla sfida contro l’Inter e su Leao
La doppia sfida contro l’Inter potrebbe valere una stagione: “Noi possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e vuoto – prosegue Conceiçao -. Se dobbiamo parlare vedete da quanti anni il Milan non vince due titoli. Certo, a livello di classifica è critica, in questo momento non è da Milan. La partita di domani è importante perché ci permette di avvicinarci ad una finale, ad un titolo”. Su Leao spiega: “Non è che io ho conosciuto Rafa in Supercoppa. Io conosco tanti giocatori, non è che lo conosco solo per la Supercoppa, perché lo conoscevo già dal Portogallo. Dopo c’è tutta un’evoluzione che lui deve avere. Se lui gioca è intermittente, se dopo lui entra e fa la differenza doveva giocare dall’inizio. Anche io sono perplesso a gente che di calcio parla come parla. Lo devo dire. Rafa continuo con la stessa opinione: a livello di qualità è uno dei migliori al mondo. Dopo bisogna metterlo fuori ed avere la consistenza per arrivare a fine stagione con 25 gol e tanti assist. Se trova questa continuità sarà uno dei migliori al mondo. Deve trovare questa continuità. Non mi chiedete perché non gioca o non gioca. Sono scelte che noi facciamo perché noi vediamo qua tutti i giorni, ed è così, e noi sappiamo delle cose, gestione fisica, come è arrivato, come non è arrivato. Sono io a decidere, mi pagano per questo”.