Coppa Italia

Inter, Inzaghi: “Complimenti al Milan. Sconfitta pesante, ma ci rialzeremo”

Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi commenta la sconfitta nella finale di Supercoppa italiana contro il Milan
Simone Inzaghi, allenatore Inter
Simone Inzaghi, allenatore Inter (Getty Images)

Incredibile remuntada del Milan che ribalta l’Inter di Simone Inzaghi e conquista l’ottava Supercoppa italiana della sua storia. Decisivo al 93esimo il gol del definitivo 3-2 di Tammy Abraham che annulla così il doppio vantaggio nerazzurro firmato Lautaro e Taremi. Ai microfoni di Sport Mediaset Inzaghi ha commentato così la sconfitta di questa sera: “Bisogna fare innanzitutto i complimenti al Milan che non ha mai mollato nonostante i due gol di svantaggio. Sul gol del 2-1 abbiamo perso una palla pesante e dovevamo essere più bravi nel controllare la gara. Dopo il 2-1 abbiamo avuto tante occasioni ed è stato bravo Maignan. È una sconfitta che fa male, ma questa squadra in tre anni si è sempre rialzata. Bisognerà ripartire nel modo migliore perché avremo sei partite in 18 giorni. Non ho visto un Milan così aggressivo, avevamo tutto il tempo di gestire. Nella ripresa hanno inciso i cambi, hanno messo gente di gamba ma noi dovevamo gestire meglio sul 2-0. Anche da stasera prendiamo degli insegnamenti, io per primo”.     

Inter, Inzaghi: “Abbiamo bisogno di tutti. Con tutte queste partite bisogna alternare i giocatori”  

Inzaghi ha poi analizzato il momento nerazzurro, tra qualche infortunio e i troppi gol subiti negli ultimi dieci minuti di partita: “Questo dato non riguarda solo l’Inter, quando c’è fatica si abbassa l’intensità. Stanno giocando sempre gli stessi e per questo devo fare un plauso ai ragazzi. Sul 2-2 dovevamo gestire meglio la palla, torniamo a casa con tanta delusione ma consapevoli di aver dato tutto quello che avevamo. Nel calcio di oggi giocando ogni tre giorni non possiamo dipendere da pochi giocatori seppur bravi. Abbiamo bisogno di tutti, aspettiamo il rientro dei difensori che ci daranno una mano. Bisogna alternare i giocatori, con così tante partite diventa difficile gestire le risorse fisiche e nervose”.