Calcio Estero

Polemica in Argentina: streamer titolare in Serie A per un minuto

Iván Buhajeruk, noto con lo pseudonimo di Spreen, conta sette milioni di abbonati su YouTube e 10 milioni di follower su Twitch. Dura condanna tra gli addetti ai lavori
Tifosi Argentina
Tifosi Argentina (Getty Images)

È terminata 1-1 la sfida tra Deportivo Riestra e Velez Sarsfield valida per la 22ª giornata del massimo campionato argentino. A far discutere, però, non è il risultato finale, tantomeno l’arbitraggio, ma la presenza in campo da titolare del famoso streamer Iván Buhajeruk, noto ai suoi fan con il nome di Spreen. Schierato nell’undici iniziale dal tecnico della formazione di casa, dopo appena un minuto, senza nemmeno toccare un pallone, è stato sostituito lasciando il campo all’attaccante titolare Gustavo Fernández. La vicenda ha fatto grande clamore in Argentina e le reazioni vanno tutte verso una ferma condanna dell’accaduto.

Chi è Spreen

Cristian Fabbiani, 41enne allenatore del Deportivo Riestra, ha spiegato di aver chiamato l’allenatore del Velez per spiegare cosa sarebbe successo: “Durante la settimana ho telefonato a Gustavo Quinteros, che è un mio amico, e lui ha capito la situazione”. Spreen ha firmato il proprio contratto un paio di mesi fa, ma solo la settimana scorsa è apparso nel centro sportivo del club per allenarsi con il resto della squadra e preparare la partita contro il Vélez, primo in classifica. Il noto streamer, 24 anni, conta più di sette milioni di abbonati su YouTube e 10 milioni di follower su Twitch.

Da Veron a Scaloni: le reazioni dall’Argentina

Come anticipato, in tanti hanno condannato quanto accaduto: “Oggi la televisione ha mostrato ai ragazzi una scorciatoia, non è la strada giusta. È stata una mancanza di rispetto verso il calcio e chi ci prova fino alla fine”, ha commentato l’attaccante del Velez Brian Romero. Sulla stessa lunghezza d’onda Juan Sebastián Verón, ex centrocampista, tra le altre, di Lazio e Inter e ora presidente dell’Estudiantes: “Una totale mancanza di rispetto per il calcio e i calciatori”. Ha voluto dire la sua anche il commissario tecnico dell’Argentina Lionel Scaloni, che ha dichiarato: “Immagino che tutti abbiano pensato la mia stessa cosa. Ricordo il mio debutto in Primera come uno dei momenti più belli della mia vita. È difficile arrivarci. Penso che il Comitato Etico lavorerà su questo, immagino che darà una punizione esemplare. Spero che non accada di nuovo per il bene del calcio”. A tal proposito la Direzione Generale della Federcalcio argentina (AFA) ha chiesto di aprire un’indagine per “comportamenti che potrebbero danneggiare la reputazione e l’integrità del calcio argentino, in particolare quando si tratta di comportamenti illegali, immorali o di mancanza di principi etici”.