Manchester United, Amorim: “Questa squadra è confusa!”
L’effetto Amorim non ha avuto l’esito sperato. L’esordio del tecnico portoghese sulla panchina del Manchester United non è bastato per ottenere la vittoria contro un Ipswich tutt’altro che brillante in questa prima parte di stagione che, diciottesimo in Premier League con 9 punti, è in piena lotta per evitare la retrocessione in Championship. Il vantaggio momentaneo dei Red Devils, firmato da Rashford dopo soli 4′ di gioco, è stato solo illusorio dando ai tifosi speranze che non sono state poi sufficienti per ottenere i tre punti. I limiti dello United che erano emersi sotto la gestione ten Haag e che sembravano spariti con Van Nisterlooy in panchina (con l’ex attaccante sono arrivate tre vittorie e un pareggio, quest’ultimo contro il Leicester), sono riemersi nella festosa giornata in cui Amorim si è seduto per la prima volta sulla panchina del Manchester. Lo stesso allenatore ex Sporting Lisbona – che ha lasciato il club a stagione in corso per accettare l’irrifiutabile offerta dei Red Devils – intervenuto in conferenza stampa ha sottolineato i limiti mentali che stanno caratterizzando i suoi nuovi giocatori.
Le parole di Amorim
«È un campionato difficile. I miei giocatori pensavano troppo durante la partita. Lo si sente. Non solo sulla palla, ma anche dove dovrebbero essere in campo. Abbiamo perso alcuni palloni. Quando inizi così, con un solo gol di scarto, devi controllare il ritmo. Al momento non ci riusciamo, ma loro ci hanno provato. Bisogna tenere la palla e conoscere il momento. Stiamo facendo alcune cose non nel momento giusto. Dobbiamo risolvere questo problema. Se vedete il primo tempo abbiamo avuto un po’ di paura. Quando non ci alleniamo, abbiamo avuto due giorni, sono un po’ confusi. Lo si sente nei dati. Prima di tutto devono capire il gioco, poi devono essere molto più forti fisicamente per far fronte all’alta pressione. Abbiamo bisogno di tempo per lavorare su questo. Loro lo vogliono, ma a volte non sanno come ottenerlo. Questa è la mia sensazione».
Come è cambiato il Manchester United
Tante, troppe difficoltà per una squadra che ora sarà chiamata a reagire e per farlo Amorim dovrà capire come entrare nella testa dei calciatori, prima ancora di schierarli in campo nel mondo giusto. Il modulo, d’altronde, sembrerebbe già deciso. Il Manchester United è passato a quello stesso 3-4-2-1 con il quale il tecnico portoghese si è imposto con lo Sporting Lisbona, trasformandola in una squadra capace di fare la differenza in patria ed essere competitivo anche in campo internazionale. Con l’Ipswich, infatti, a comporre il trio difensivo erano Evans e un riadattato Mazraoui, ai lati di De Ligt come leader e perno centrale. Sugli esterni Diallo e, soprattutto, Diego Dalot hanno avuto il compito di coprire entrambe le fasi, con Casemiro ed Eriksen a comandare il centrocampo. Il tutto alle spalle del tridente d’attacco composto da Bruno Fernandes e Garnacho dietro l’unica punta Rashford.