Calcio Estero

Le esultanze più iconiche della storia del Clásico

Da Luis Enrique e Yamal, le esultanze più iconiche della sfide tra Barcellona e Real Madrid.
Lamine Yamal
Lamine Yamal (Getty Images)

Il Clásico tra Barcellona e Real Madrid ha sempre regalato emozioni e momenti leggendari, sia in campo che fuori. Da Luis Enrique a Lamine Yamal, molti grandi nomi hanno celebrato vittorie memorabili con esultanze che sono diventate icone. Ogni gesto, ogni grido di gioia ha lasciato il segno nella storia di una delle rivalità più accese del calcio mondiale.

Luis Enrique: la passione di un ex Madridista

Il 1° novembre 1997, durante una vittoria per 3-2 del Barcellona contro il Real, Luis Enrique, ex giocatore del club madrileno, segnò un gol straordinario. Dopo aver lasciato il segno con un tiro potente, l’attuale allenatore del PSG si lanciò in una festosa esultanza, sollevando la maglia in aria come per esprimere tutta la sua frustrazione e la voglia di rivalsa. Un’esultanza che segnò il suo distacco emotivo dal passato e che è ancora oggi ricordata dai tifosi blaugrana.

Raul: il silenzio che gridava rivincita

Il 13 ottobre 1999, al Camp Nou, Raul segnò un gol che mise in crisi il Barcellona, pareggiando una partita che sembrava ormai vinta dai catalani. La sua esultanza, però, restò negli annali. Raul, con l’indice sulla bocca, chiese il silenzio ai tifosi avversari. Un gesto che fu interpretato come una risposta carica di tensione e rivalsa, un simbolo della forza emotiva di un capitano che non temeva nemmeno la cornice infernale del Camp Nou.

Cristiano Ronaldo: l’iconico “calma” al Camp Nou

Nel 2012, in una stagione cruciale, il Real Madrid si avvicinava alla vittoria della Liga. In una delle sfide più emozionanti al Camp Nou, Cristiano Ronaldo segnò il gol del 2-1. Non appena il pallone finì in rete, il portoghese si fermò davanti ai tifosi del Barcellona, indicando con un gesto le sue mani: “calma”. Un’esultanza che divenne leggendaria, capace di esprimere la freddezza e la determinazione di un campione sempre pronto a far parlare il campo.

Lionel Messi: il gesto che ha fatto storia

Il 23 aprile 2017, Messi, con un gol all’ultimo respiro, regalò al Barcellona una vittoria fondamentale contro il Real Madrid. Ma ciò che rimase impresso non fu solo il gol, ma la sua esultanza. Con la maglia alzata sopra la testa, il “Messiah” di Rosario espose il simbolo della sua determinazione di fronte ai tifosi del Bernabeu, scrivendo così una delle pagine più memorabili del Clásico.

Cristiano Ronaldo (ancora): il “pose” che ha fatto scuotere il Camp Nou

Nel 2017, in Supercoppa Spagnola, Cristiano Ronaldo celebrò con una delle sue celebrazioni più iconiche, mostrando i suoi pettorali con un gesto di sfida e orgoglio. Il portoghese non si limitò a segnare un gol, ma lo fece con un’esultanza che riempì il Camp Nou di emozione e adrenalina, seguita dalla sua maglia mostrata al pubblico, come per rispondere a Messi e dire: “Io sono qui”.

Pierre-Emerick Aubameyang: passione Dragon Ball

Il 20 marzo 2022, il Barcellona regalò una delle prestazioni più schiaccianti contro il Real Madrid, infliggendo una clamorosa vittoria per 4-0 al Santiago Bernabeu. Durante quella serata trionfale, Pierre-Emerick Aubameyang segnò il suo secondo gol, ma l’esultanza che seguì fu quella a fare il vero spettacolo. Dopo aver messo a segno la rete, il gabonese si lanciò in un gesto che nessuno si sarebbe aspettato: imitò uno dei movimenti più iconici di Dragon Ball, portando due dita della mano destra sulla fronte, come se fosse pronto a eseguire il “teletrasporto istantaneo” di Goku.

Lamine Yamal: la nuova era del Clásico

Il giovane talento del Barcellona, Lamine Yamal, ha scritto una nuova pagina di storia nei Clásicos. A soli 17 anni, Yamal si è distinto per un gol spettacolare, seguito da una serie di esultanze che hanno emozionato i tifosi. Dal “calma” preso in prestito da Cristiano Ronaldo, al balletto con il compagno Alejandro Baldé, fino alla posa di spalle per mostrare il suo orgoglio. Con una sequenza di gesti che ha fatto il giro del mondo, Yamal ha confermato che anche i giovani possono lasciare il segno nelle sfide più leggendarie.