Calcio Estero

Calafiori: “Premier un campionato a parte. All’Arsenal per diventare un top player”

Le parole dell'ex calciatore del Bologna Calafiori in un primo bilancio della sua esperienza inglese
Riccardo Calafiori
Riccardo Calafiori (Getty Images)

I tifosi dell’Arsenal sono già pazzi di lui, come del resto lo erano quelli del Bologna. Nelle ultime due stagioni la vita e la carriera di Riccardo Calafiori hanno subito un’accelerazione importante e il giocatore a suon di gol e prestazioni ha trascinato il Bologna fino alla conquista della storica qualificazione in Champions League.

Calafiori: “In Premier ritmi altissimi in ogni gara”

Il passaggio in Premier è certamente importante e proprio Calafiori ha parlato delle differenze rispetto alla Serie A ai microfoni di Rai Sport: “Venire qui è stato un bel salto dal punto di vista dell’intensità, dal punto di vista delle richieste diverse da allenatore ad allenatore. É un campionato a parte: non mi sento di dire che é tanto superiore alla Serie A ma è proprio diverso. La differenza anche con le squadre un po’ più piccole è che non c’è questa idea di difendersi perché una squadra é meno forte dell’altra. Le due squadre si affrontano a viso aperto, è attacco contro difesa con ritmi altissimi fino alla fine: anche se sei uno, due, tre a zero non è che si gestisce, si continua ad andare forte. È una cosa bella”. 

“In due stagioni mi è cambiata la vita”

Sulle ultime due stagioni: Negli ultimi due anni mi é cambiata la carriera e anche la vita. Sicuramente me lo sono meritato ma è merito anche di tante persone che mi sono state vicine. Io cerco di migliorare ogni giorno. L’arrivo all’Arsenal lo vedo come un punto di partenza, dopo l’esperienza in nazionale”. Infine sugli obiettivi: “Non voglio essere paragonato ai grandi campioni che hanno fatto la storia degli italiani all’estero, ma sicuramente è un orgoglio fortissimo rappresentare la nazionale e i nostri colori all’estero. Voglio dimostrare che ho fatto la scelta giusta a venire qui. Questa era la mia idea come quella del mio procuratore Alessandro Lucci fin da subito: appena si è avvicinato l’Arsenal abbiamo spinto parecchio perché secondo noi era l’occasione giusta per cambiare campionato e dimostrare appunto che si potesse far bene ugualmente. E poi l’ho percepito subito: qui l’organizzazione e il modo di giocare sono i migliori per diventare un top player”.