Calcio

Boateng e il primo allenamento con Pirlo: “Non mi passava mai il pallone…”

Il suo ex compagno al Milan, Kevin Prince Boateng, ha raccontato un aneddoto sul primo allenamento in rossonero con Andrea Pirlo
Andrea Pirlo
Andrea Pirlo

Le leggende si vedono anche dai piccoli gesti: dal loro modo di porsi in campo, dall’attenzione ai dettagli e non solo dalle grandi giocate. Qualcosa che ai comuni giocatori può sembrare una banalità, per i campioni sono elementi di fondamentale incisività all’interno dei novanta minuti. Un piccolo spazio in cui infilare il pallone, un passo falso di un avversario, un perfetto posizionamento durante l’azione – offensiva o difensiva – ma anche le parole che vengono pronunciate in mezzo al campo. L’obiettivo del calcio è segnare per vincere. Obiettivo che lo si raggiunge non solo dimostrandosi più forti dell’avversario, ma anche più furbi. Ed è in questo che i talenti sono in grado di distinguersi dal giocatore normale, è qui che esce fuori la grandezza di alcuni calciatori a discapito di altri, quelli che fanno sembrare tutto normale, quelli che quando le cose si fanno compliate sono in grado di fare la differenza.

Andrea Pirlo, il ‘Maestro’

A tal riguardo, il calcio è ricco di testimonianze, di aneddoti che svelano i retroscena dietro l’ascesa dei più grandi maestri nella storia del calcio. E quando parliamo di ‘maestri’ il riferimento non può non essere ad Andrea Pirlo. Forse il centrocampista italiano più forte di sempre, sicuramente tra i più forti d’Europa. La sua intelligenza tattica era nota, la precisione nei piedi si abbinava a una visione di gioco che davvero in pochi giocatori hanno potuto vantare. Ma non sono state solo queste caratteristiche a renderlo il talento che è oggi. Andrea Pirlo è l’esempio più eclatante di quell’attenzione al dettaglio, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, di cui abbiamo ampiamente parlato sopra.

Boateng e il primo allenamento con Andrea Pirlo

A svelarlo è un aneddoto raccontato qualche anno fa da Kevin Prince Boateng, suo ex compagno di squadra al Milan dal 2010, anno in cui si trasferì in rossonero, al 2011, quando Pirlo si svincolò passando poi alla Juve a parametro zero. In un’intervista il trequartista ghanese ha raccontato dei suoi primi allenamenti al fianco del ‘Maestro’ e di una lezione di calcio che non dimenticherà mai e che gli è stato fondamentale nel corso della sua carriera.

«Nel primo allenamento al Milan ricordo che ho trascorso tutta la sessione a smarcarmi e a dettare il passaggio urlando a Pirlo di passarmela, ma non ho mai ricevuto un pallone. Ho provato anche a dirglielo in inglese, ma non è cambiato nulla. Quando è terminato l’allenamento sono andato nello spogliatoio a chiedere spiegazioni». Qui Boateng capì, probabilmente, la vera grandezza di un calciatore come Andrea Pirlo: «Una volta entrati nello spogliatoio mi ha detto che lui in realtà in campo mi vedeva e che non me l’aveva passata apposto. Questo perché non c’era alcun bisogno di urlare o di chiamare il pallone perché se avessi continuato a farlo anche in partita, anche gli avversari mi avrebbero sentito e notato».