Atalanta, Gasperini: “Primo posto? Impensabile, ma ora…”
L’Atalanta ha sfilato il primo posto al Napoli e ormai, da diverse settimane, si gode la vista dall’alto. La Dea è in cima alla classifica con 40 punti, ma attentissima a guardarsi le spalle dai partenopei che la inseguono a 38 punti e dall’Inter a 37. Non sarà facile cercare di consolidare di gara in gara la prima posizione, ma è l’obiettivo della squadra di Gasperini che si gode momentaneamente questo traguardo da sempre sperato, ma inaspettato. Lo ha confermato il tecnico stesso in un’intervista concessa ai microfoni ufficiali della Lega in questi giorni di festa.
Gasperini: “Primo posto? Difficile prevederlo dopo un agosto complicato”
“Il primo posto? Era difficile prevederlo, soprattutto dopo un agosto complicato. Pensare di inanellare una serie di vittorie e arrivare primi era impensabile. Ma è la dimostrazione della forza e del lavoro di questa squadra”, ha affermato l’allenatore dei bergamaschi. L’entusiasmo è alto, ma non bisogna lasciarsi prendere troppo perché le insidie sono sempre dietro l’angolo. Ci ha pensato il tecnico stesso a riportare tutti con i piedi per terra, predicando calma: “Non possiamo pensare troppo a lungo termine. Il calcio è bello perché imprevedibile. Continuiamo a volare finché possiamo”.
Un bilancio di questo 2024
Inevitabile poi, un bilancio su questo anno che sta per concludersi e che ai bergamaschi ha regalato forti emozioni: “Il successo in Europa League? La gioia è stata immensa, ma simile a quella che si prova vincendo partite difficili. La differenza è stata l’entusiasmo che si è creato intorno a noi. La città di Bergamo si è lasciata andare a un entusiasmo incredibile. Non è stata solo la finale di Dublino, ma tutto il percorso, affrontando squadre che hanno vinto nei loro campionati”.
“È stata una sensazione di forza e determinazione – ha poi concluso – Essere vincenti non significa solo alzare una coppa. Lo sei ogni giorno quando superi i tuoi limiti e raggiungi i tuoi traguardi. È un concetto che va rivisto, altrimenti si crea una generazione di frustrati che trova soddisfazione solo nel successo finale”.