NBA, scintille tra Jaylen Brown e Antetokounmpo, e anche Tatum accusa il greco
Che in NBA tra Boston e Milwaukee ci sia una certa rivalità lo si è capito anche da un paio di episodi occorsi in campo, che hanno avuto uno strascico (importante) nel post-partita. Come? Tutto ha avuto inizio nel secondo quarto.
Antetokounmpo attacca forte Jaylen Brown, ma alzando pericolosamente il gomito e mandando a terra l’avversario: una volta sanzionato il fallo in attacco del greco, gli arbitri però non hanno ritenuto necessario andare a vedere il tutto al monitor, confermando la condotta non violenta del greco e quindi non meritevole di ‘flagrant foul’.
Al rientro in difesa, Giannis ha provato a scusarsi con Brown, il quale però ha negato, divertito, ma allo stesso tempo anche amareggiato, la stretta di mano all’avversario, parlando poi così a fine gara. “Giannis è un bambino – ha detto -. Io mi concentro solo per aiutare la mia squadra a vincere: il resto non mi interessa”.
La risposta di Antetokounmpo non si è fatta attendere. “Un bambino? Wow! Ha detto davvero così? – ha affermato – . “Io sono fatto così: mi piace divertirmi, se pensa che sia un bambino, va bene uguale. È un gioco che faccio spesso anche a casa: ho tre figli e sei nipoti, forse proprio grazie a loro imparo a restare un po’ bambino” – conclude il greco, provando a sedare le polemiche. A rincarare la dose, però, ci ha pensato Jayson Tatum, stella di Boston e compagno di Brown, di cui ha preso immediatamente le difese.
Tatum sulla giocata di Giannis: “Sarei potuto restare fuori sei settimane”
“Sono fischi che non si possono sbagliare” – ha detto Tatum, sottolineando come il fallo commesso dalla stella dei Bucks sia stato alquanto pericoloso per la salute del compagno di squadra -. “Gli arbitri ci devono proteggere, perché per un intervento del genere sarei tranquillamente potuto restar fuori 6 settimane, ed è frustrante quando tutto quello che invece ottieni dagli arbitri sono le scuse, e l’ammissione di aver sbagliato” – ha concluso.
Il 6 dicembre, il remake della sfida… l’attesa per rivederli contro è già tantissima.