Sci, brutta caduta per Sofia Goggia nel gigante dei Mondiali: “Oramai sono rassegnata”
“Finisco in situazioni tragicomiche che sono inspiegabili, però mi capita spesso, quindi sicuramente devo lavorare sotto questo aspetto, perché capita sempre a me: oramai sono rassegnata, non so più che c… fare”.
Non lascia spazio ad altro Sofia Goggia, se non a tanta rabbia e frustrazione dopo l’uscita di scena nella prima manche dello slalom gigante femminile a Saalbach, in Austria, e ultima gara del Mondiale in programma per la bergamasca.
A circa metà della discesa, l’azzurra è incappata in una violenta caduta dopo essere andata in rotazione in una curva verso sinistra, per poi essere sbalzata pesantemente al suolo, scivolando lungo la pista per diversi metri. Una dinamica che inizialmente ha fatto temere il peggio, considerati anche gli sfortunati eventi di cui è stata vittima in questi anni l’atleta bergamasca, che invece si è rimessa subito in piedi, toccandosi la spalla destra, ma confermando nel post-manche di non aver accusato alcun tipo di problema, ma solo paura e rabbia, come dichiarato.
“Ero bella e serena oggi, poi…”
“Oggi ero serena, sono partita bene – ha dichiarato Sofia Goggia ai microfoni Rai -. Sono andata un po’ lunga in una curva… e non conosco nessuno a cui si gira il bastone, si impunta e lo prende in faccia. Finisco in alcune situazione tragicomiche che sono inspiegabili, ma che a me capitano spesso, quindi forse ci devo lavorare. Continuo a guardare avanti sempre e comunque, che si vada bene o male è chiaro che è questa la linea mentale da seguire. Ma ci sono state tante, troppe gare in cui avrei potuto gare benissimo, anche nello slalom nei giorni scorsi e in allenamento dove andavo forte. Di certo c’è qualche elemento che mi sfugge, che devo andare a rivedere: altrimenti continuo ad essere forte, ma buttare al vento il mio potenziale. Così non può continuare”.
Il tutto, prima dello sfogo finale fuorionda, ma carpito in diretta tv: “Grazie infinite a tutti… son rassegnata, oramai non so più che c… fare”.
