Stati Uniti ancora sul tetto del mondo, ma le altre si sono avvicinate
Un oro annunciato, eppure meno scontato di quanto si pensi. La vittoria del Team USA nel torneo di basket delle ultime Olimpiadi di Parigi era annunciata e quasi obbligata, specialmente stando al roster a disposizione di coach Steve Kerr: praticamente tutti i volti più noti della Lega, da Lebron James a Stephen Curry e Kevin Durant, hanno infatti risposto presenti. Uno strapotere confermato dai risultati, visto anche il successo nella finale contro la Francia padrona di casa. Ma sia l’ultimo atto che soprattutto la semifinale con la Serbia sono state partite ricche di insidie per gli “Avengers”, paragonati all’inizio dei Giochi al mitico Dream Team che stravinse ad Atlanta nel 1992. Qualcosa, di certo, sembra cambiato: lo dicono i numeri.
Uno scarto molto ridotto
Team USA ha vinto tutte le gare affrontate nel corso di questi Olimpiadi, alcune anche stradominando come contro il Brasile ai quarti di finale. Quel che è certo, tuttavia, è che rispetto al 1992 a non stare più a guardare è stato il mondo: la Serbia ha abdicato per soli quattro punti, la Francia in finale di 11 ricucendo fino al -3 a pochi minuti dal termine prima di una serie di quattro incredibili triple da parte di Stephen Curry. In sostanza, lo scarto medio di punti con cui gli americani hanno vinto in questi giochi è stato di “appena” 19 punti contro i 43,8 con cui Jordan, Johnson, Bird e il resto del Dream team annichilirono ogni avversario durante la loro strada per l’oro 22 anni fa. Escludendo Atene 2004, spedizione fallimentare per la squadra a stelle e strisce, si tratta dello scarto medio più basso mai registrato nel periodo ai Giochi Olimpici. Un segnale inequivocabile di come gli USA restino sempre il primo riferimento, ma che ora il mondo non resta più a guardare.